Come l'Occidente si è reso dipendente dalle monarchie arabe del Golfo. La rivoluzione petrolifera, 1968-1974. Lunedì 11 gennaio 2016, alle ore 21 al Caffè Gallery di via Mazzini a Crema, primo appuntamento del nuovo anno con il Caffè filosofico.
I relatori
La relazione sarà tenuta di Bruno Pierri, laureato in Lingue e Letterature Straniere presso l'Università di Lecce nel 1995, dottore di ricerca in Storia, Istituzioni e Relazioni Internazionali dei Paesi Extra-Europei presso l'Università di Pisa. Ha insegnato Lingua Inglese presso le Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università del Salento e attualmente è docente di Lingua e Civiltà Inglese presso i licei Racchetti-Da Vinci di Crema oltre che professore a contratto di History of Italian Foreign Policy presso l’Università di Parma. L'introduzione alla relazione sarà del professor Franco Gallo.
Mercato energetico e politica mondiale
"Fino alla fine degli anni sessanta del secolo scorso, il mercato energetico era ancora controllato dai consumatori. Poi tutto cambiò. A determinare il cambiamento furono sopratutto le scelte di Washington, cui interessava che nell’area del Golfo Persico a controllare il mercato petrolifero fossero le realtà regionali, in particolare Iran e Arabia Saudita.
Arabi sunniti e persiani shiiti
Le due monarchie, per ragioni di equilibrio mondiale, dovevano allestire potenti eserciti e sviluppare un moderno apparato industriale. Il modo più rapido per ottenere tutto ciò era quello di aumentare il prezzo del greggio. Con la crisi del 1973 l'aumento imprevisto dei prezzi, anche del trecento per cento nel giro di pochi mesi, rese l'Europa occidentale pesantemente dipendente dalle risorse mediorientali e il riciclo dei petrodollari finì per instaurare una interdipendenza tra i Paesi occidentali e le monarchie arabe più conservatrici, portatrici di una visione religiosa della società, con interpretazioni radicali della dottrina islamica.
Grande attualità
Il tutto in presenza anche di un doppio conflitto interno, sia tra regimi di ispirazione socialista e le monarchie conservatici, che tra arabi sunniti e persiani shiiti. Si tratta di un appuntamento che sicuramente susciterà interesse non solo fra gli appassionati di filosofia, sottesa alla questione religiosa, anche per la sua valenza di grande attualità.