09-10-2021 ore 20:30 | Cultura - Manifestazioni
di Gloria Giavaldi

Mondi di carta. Mobilità, sicurezza, welfare: 'tutto dovrà essere smart, cioè inclusivo'

Sicurezza, gestione dei rifiuti, illuminazione pubblica. Le smart city di oggi ripartono da qui, ma l'innovazione è un percorso continuo “volto a migliorare la qualità di vita dei cittadini”. Le città di domani dovranno ripensare anche la mobilità con forme di condivisione (di sharing, tecnicamente) ed il tessuto urbanistico” come “un ecosistema dinamico”. In soldoni, si dovranno far largo “spazi verdi ed aree di aggregazione, bisognerà lavorare sui servizi alla persona, connettività ed educazione”. Si pensa a città più inclusive, capaci di abbattere il divario digitale che oggi esclude alcune fasce della popolazione. “La sfida deve essere colta dai decisori politici o amministrativi”. Il cambiamento riguarda tutti. A porre sul tavolo la sfida di una città smart, o meglio sostenibile, nella nona edizione dei Mondi di carta, è Alesssandra Luksch, direttore dell'osservatorio Startup intelligence del Politecnico di Milano. Con lei anche Stefania Bonaldi, sindaco di Crema, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, l'architetto Giorgio Allen, incalzati dal giornalista Maurizio Melis, di Radio24 ed introdotti dal presidente dell'associazione Enrico Tupone.

 

Città smart inclusive

“Siamo di fronte a sfide epocali: crisi climatica, crescita della popolazione, esaurimento delle risorse del pianeta e la pandemia con i suoi effetti economici”. È necessario “passare da un'economia lineare ad una circolare con un approccio open innovation”. Inglesismi a parte, il concetto è chiaro: le organizzazioni devono imparare a sfruttare l'esistente, a ridurre i costi, i tempi e a conoscere profili”, integrando elementi smart “per una migliore fruibilità e capillarità”. Ovviamente le città del futuro non potranno permettersi di escludere “dovranno essere inclusive: dovranno guardare a tutti”. La resistenza al digitale si “combatte con la formazione. Le piccole municipalità devono fare lo sforzo di avvicinare le persone. Ché la chiave del cambiamento sono sempre le persone: dobbiamo metterle nelle condizioni di viverlo senza paura”. Senza resistenza. Ad oggi, in tema di digitalizzazione, secondo l'indice Desi l'Italia è fanalino di coda dell'Europa. La colpa? “la mancanza di opportunità formative: la nostra è ancora un'istruzione troppo tradizionale”.

 

Innovare umanizzando

“In realtà – esordisce Bonaldi – a Crema siamo piccoli ma buoni”. Bike sharing, car sharing, e-mobility: a Crema si condivide e si corre. “Le colonnine di ricarica elettrica ad oggi sono 11 e saranno 25 entro fine anno. Anche i parcheggi sono smart “per incrementare la sicurezza”. “Una città smart per me deve essere sostenibile, inclusiva: è quella nella quale si guadagna in qualità della vita, ma non si perde l'umanizzazione”. Come a dire, il cambiamento deve essere alla portata di tutti. Deve essere equo. “Credo sia necessario collegare la sfida del digitale al tema dei diritti”. E soprattutto è opportuno pianificare: “a Crema ci stiamo muovendo con piani d'azione per l'energia sostenibile, l'illuminazione ed il piano urbano per la mobilità sostenibile”.

 

Digitale e welfare

Anche Gori a Bergamo mira ad una “città all'avanguardia”. Tanti gli aspetti da considerare: in primis, la telemedicina, “la percezione della sua importanza si è diffusa nel periodo pandemico”. Pure la mobilità non è secondaria: “l'aspirazione è quella di poter gestire i trasporti pubblici in modalità sharing con un unico titolo: dalla bicicletta, al bus, al treno. Anche se – sorride – con i treni, visti i disagi, sarà problematico”. Oggi ha già attecchito in città e non solo “l'uso di applicazioni per gestire la mobilità automobilistica”. La vera sfida su cui Bergamo sta lavorando è “un uso del digitale per la gestione del welfare. Un limite del nostro servizio sociale sta nell'incapacità di far incontrare domanda ed offerta, se non attraverso il meccanismo, talvolta poco professionale e professionalizzante, del passaparola”.

 

I monopattini elettrici

Sul versante della sostenibilità, “una delle novità che ha fatto impazzire tutti” passa oltre Melis “è quella dei monopattini elettrici”. “Ho usato più volte quello di mia figlia, ma – ammette Bonaldi – ho riscontrato qualche difficoltà: quello che noto è che manca una protezione”. Più ottimista Gori: “per me sono stati una bella novità. A Bergamo abbiamo colto al volo una modifica indicata dal Codice della strada ed abbiamo costituito corsie ciclabili”. Esteso anche il limite di velocità di 30 all'ora su tutto il reticolo minore.

 

Edilizia e energie rinnovabili

L'architetto Allen ha focalizzato l'attenzione sul tema edilizio: “ora stiamo costruendo edifici sostenibili, con materiali adeguati e soprattutto intervenendo sull'esistente. Bisogna intervenire su ciò che c'è e smetterla di costruire ex novo”. In questa direzione va anche il Superbonus 110, introdotto dal decreto rilancio consente una detrazione del 110 per cento per efficientamento energetico e antisismico. Tra gli interventi ammessi anche l'installazione di impianti fotovoltaici o postazioni per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. “Peccato – interviene Luksc - che non sia previsto un Superbonus 110 anche per la ricerca”. Sul versante delle energie rinnovabile Allen prosegue: “stiamo vivendo un'emergenza climatica: servirebbe un lockdown climatico”. Per Allen devono intervenire i decisori politici. Per Bonaldi è utile mettere ordine: “servirebbe un pensiero unico sul tema”. Secondo Gori: “un'innovazione da questo punto di vista è rappresentata dalle comunità energetiche per autoproduzione ed autoconsumo di energia. A Bergamo abbiamo stanziato 200 mila euro per incentivare la pratica”. Per Bonaldi “è una pratica che agevola anche il protagonismo dei cittadini”.

 

Il verde pubblico

Ultimo, ma non ultimo: il tema del verde urbano. “Ha una funzione solo decorativa?” chiede Melis. Silenzio. “E' un'opportunità o un costo?” incalza. “Il mantenimento è anche un costo” ammette Bonaldi. “Noto che sul tema spesso si palesa una sensibilità un po' ideologica. Bisogna considerare, da un lato, il tema manutentivo, dall'altro l'aspetto non secondario dei cambiamenti climatici. A Crema abbiamo effettuato un censimento del verde pubblico, catalogando gli alberi, per conoscere tutto al meglio, agire con cognizione di causa, abbattere dove necessario ed immediatamente ripiantumare”.

 

Impegno condiviso

In prima fila, Donato Stanca, amministratore delegato di Enercom, main sponsor della manifestazione, è soddisfatto: “questa sera abbiamo affrontato problematiche sulla bocca di tutti, per le quali è necessario trovare soluzioni condivise con gli amministratori locali in prima linea. Il tema scelto per questo festival ci vede impegnati, visto il nostro continuo investimento per efficientamento energetico e produzione da fonti green”. L'impegno procede anche sul versante della mobilità: “dalle ricariche elettriche in città al cambio con autovetture completamente elettriche”. Il cambiamento, appunto, è fatto dalle persone per le persone. E passa necessariamente dalla condivisione. Dallo sharing: oggi si dice così.

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