09-01-2017 ore 15:00 | Cultura - Dischi
di Afterglow

Soft machine. Third, il doppio vinile che segna l'apice della scuola di Canterbury

Terzo album del gruppo Soft Machine, formato nel 1966, una delle band più talentuose della scuola di Canterbury, Third è considerato l’acme artistico del gruppo, un album in cui il talento dei musicisti trova la sua massima espressione. Pubblicato sul modello di Ummagumma degli amici Pink Floyd, si presenta come un vinile doppio contenente quattro brani, uno per facciata, tre strumentali e uno solo cantato: Moon in June. Il sound di questo album è stato fonte di ispirazione per lo sviluppo di alcune fra le più importanti correnti della musica rock.

 

Per veri intenditori

L’album, straordinario manifesto creativo ineguagliabile per profondità e originalità, inizia con 5 minuti di musica stridente e delirante prodotta dalla tastiera di Mike Ratledge. Gli iniziali suoni dissonanti e cacofonici, stratagemma usato per scoraggiare gli ascoltatori non veramente interessati, prendono via via forma e si organizzano armonicamente raggiungendo un livello sonoro straordinario, raramente eguagliato nella storia della musica. Il sound innovativo, è ironicamente definito dai Soft Machine musica Patafisica, combinazione alternativa e trasgressiva tra il minimalismo di Riley e il jazz-rock di Davis. Curiosità. Questo disco è la risposta inglese all’album Bitches Brew di Miles Davis. Il nome del gruppo è ripreso da un romanzo di William S. Burroughs del 1961.

 

Pezzi e formazione

Tracce: Facelift 18:45; Slightly All the Time 18:12; Out-Bloody-Rageous 19:10; Moon in June 19:08. Formazione: Hugh Hopper basso; Robert Wyatt batteria e voce; Mike Ratledge organo e pianoforte. All’album hanno collaborato: Elton Dean sax alto e saxello; Lyn Dobson flauto e sax soprano; Nick Evans trombone; Jimmy Hastings flauto e clarinetto; Rab Spall violino.

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