08-12-2014 ore 18:03 | Cultura - Storia
di Luigi Dossena

Historia et imago Cremae. I 1000 anni di Cronos Cremensis: dal dominio Longobardo all'arrivo di Benzone Benzoni

Prosegue Cronos Cremensis. Il conduttore temporale che ha attraversato Crema dalla Roma dei Cesari porta all'arrivo di Federico Barbarossa. Dopo la caduta dell’Impero Romano e la morte di Odoacre nel 524 Severino Boezio, il celebre filosofo e poeta alla corte di Teodorico a Ravenna fu imprigionato poco distante da Melegnano, colà compose il suo capolavoro Trattato della consolazione della filosofia.

 

I Longobardi e la fondazione di Crema

Qualche anno dopo, 535, Milano, Bergamo e altre città si ribellano ai Goti ed il territorio cremasco diventa ricetto per i fuggiaschi da ogni dove. Nel 553 Fulcarius capitano degli Eruli, ma alle dipendenze di Narsete, comandante generale di Bisanzio è inviato con altri condottieri nei nostri territori per fermare l’avanzata dei Franchi e degli Alamanni; Fulcarius richiama l’isola del Fulcherio. Successivamente 568 Alboino, re dei Longobardi, dopo aver preso Mantova, Brescia, Bergamo e Milano le concede al duca Wallari, molte famiglie di quelle città si rifugeranno nel cremasco. Nel 570 la leggenda narra che Cremete, signore di Palazzo Pignano, inseguito dai Longobardi fugge e si nasconde sopra l’isolotto della Mosa e il 15 Agosto 570 in quel luogo fonda la città di Crema. Il duca longobardo Wallari conquista tutto il cremasco fino a Soncino, Genivolta, Casalbuttano, Pizzighettone, Castelleone, Crema, Vailate, Treviglio etc. sulla riva destra e sinistra del Serio, mentre Cremona è ancora sotto il giogo del greco Narsete siamo nel 575.

 

Il re ospite a Crema

Il nuovo re dei longobardi Autari sposa in Verona Teodolinda, durante il viaggio di ritorno verso Pavia, capitale dei Longobardi , si ferma a Crema ove tenne longa dimora. 590 Autari viene avvelenato, Teodolinda sposa in seconde nozze Agilulfo, duca di Torino, Agilulfo sarà ospite di Cremete, signore di Crema. Intanto il ducato di Bergamo passa da Wallari a Gaidulfo, ivi viene conquistato nel 591 da Agilulfo e consegnato al figlio Adiloaldo, che così divenne signore anche di tutto il cremasco.

 

La distruzione di Cremona

Nell’anno 603 Agilulfo distrugge Cremona e scorpora in due quelle terre, metà saranno sotto Bergamo e metà sotto Brescia; riserva per sé le corti regie di Sesto Cremonese e la Tencara presso Pizzighettone e le annette al ducato di Bergamo, mentre pone la corte di Sospiro nel ducato di Brescia. Molti profughi cremonesi si rifugeranno a Soncino. 660/670 per la prima volta appare il nome Isola Fulcheria e sarà sotto Grimoaldo, re dei Longobardi, là il re fa costruire un tempio dedicato a Sant’Alessandro. Tra il 670 e il 678 il nuovo re dei longobardi è Bertarido ed il signore del cremasco è Alachis, duca di Brescia.

 

Sotto lo Stato Pontificio

Nel 702 Rotarit, duca di Bergamo, si dichiara re dei Longobardi. Ariperto II, armi impugno, conquista Lodi, indi s’incammina con il suo esercito per Dovera, Pandino, Treviglio, e assalta Rotarit a Bergamo, che viene fatto prigioniero, portato a Torino e barbaramente trucidato. Arriva il 730 quando re Liutprando fissa i dazi sul sale che veniva scaricato nei porti del fiume Po e presso il porto sul fiume Adda fra Pizzighettone o Boccaserio. Il prezioso carico giungeva da Comacchio ed era trasportato da militi. Dodici anni dopo Liutprando restituisce molte terre al papa Zaccaria occupate due anni prima e libera i prigionieri aldilà dell’Eridano, ergo il cremasco viene liberato.

 

Re Desiderio ed il passaggio di Carlo Magno

I coniugi cremonesi Ariprando e Valdrada di stirpe longobarda donano al monastero di Nonantola alcuni dei loro beni tra i quali Azzano Cremasco (753). Nel 760 re Desiderio e la regina Ansa donano le terre cremasche al monastero di San Salvatore in Brescia, mentre nel 776 donerà ai monasteri bresciani anche altre terre poste nel cremasco come quelle di Fiesco. Orso, prete Longobardo di Cremona che visse al tempo di Adelchi ordina che alla sua morte sia fatta una chiesa dedicata a san Michele Archangelo e un senodochio per i poveri e i pellegrini e lascia i beni che comprendevano Bottaiano (768). Nel 773 Carlo Magno, re dei Franchi, non ancora imperatore, pone sotto assedio Pavia, durante il lungo assedio molte città longobarde alla sinistra del Po vengono sottomesse da Pavia a Lodi. Ismondo, generale di Carlo Magno, transitando tra Crema e Soncino parte per espugnare Brescia.

 

Il ducato di Bergamo

Taidone, gasindio di re Berengario e di Adelchi, dispone di molti beni tra cui Casaletto Vaprio e Arzago d’Adda. Nel 776 Cortenuova è posta al confine con il cremasco e vi risiede il notaio Giamo. Cortenuova è importante perché nell’anno 887 sarà la villa regia di Carlomanno e probabilmente dell’imperatore Lodovico dall’848 all’874, il dominio feudale di Cortenuova si estende su molti paesi del cremasco. Il regno Longobardo della pianura padana è diviso in trentadue province, dal 776 inizia il dominio Carolingio anche sui nostri distretti. Il cremasco in quei tempi, dopo vari passaggi è sottoposto al ducato di Bergamo, dal secolo IX al X passa sotto il vescovo, conte di Cremona che già possiede la giurisdizione spirituale. In quei secoli il cremasco viene guidato dal marchesato che invia dal Veneto o dall’Emilia dei feudatari che governano in nome e per conto del marchese.

 

 

I monasteri

Intanto anche da noi si sono insediati molti monasteri e corti monastiche iniziando così le bonifiche delle immense paludi. In seguito il cremasco subisce una duplice autorità di governo: quella del duca di Bergamo e quella del marchese di Lecco Corrado, della stirpe dei Corraidi di origine francese e zio dell’imperatore Guido. Dal 926 appare nel cielo della storia una nuova potentissima famiglia, quella dei Cisalbertini di Bergamo che nei secoli dominerà gran parte del territorio cremasco, e siamo giunti al 950. È appena spirato Berengario e il regno passa sotto Ugo e poi Lotario.

 

Verso l’anno 1000

Nel 960 Dagiberto, il vescovo di Cremona, offre al conte Attone, un membro dei Corraidi di Lecco, in cambio di altre proprietà Camisano, Vidolasco, Gabbiano, Isso e Barbata. Nel 975 muore il conte Attone e con lui si estingue la sua casata; rimase la sua figliola Attana che venderà il suoi beni il 10 maggio 978 a un grande signore di Camisano di nome Ermaldo; l’atto di vendita verrà stipulato a Castelgabbiano. Nel 988 Gisalberto conte del comitato di Bergamo inizia le compere  sui nostri territori, precisamente a Corte Madama, presso Castelleone.

 

Benzone dei Benzoni

Intorno al 964, appare per la prima volta il nome Benzone, capostipite della futura famiglia nobile dei Benzoni. Antenato di Domerio, console di Crema nel 1174 che sottoscrisse l’atto con cui il Barbarossa, concesse ai milanesi di riedificare la cittadella cremasca a partire dal 1185. Probabilmente Domerio Benzoni è stato indicato come primo podestà di Crema (1202). Fonti : Don Angelo Aschedamini Cremasco Antico; Roberto Borio di Tigliole – Carlo Maria Del Grande, Blasonario Cremasco.

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