07-12-2024 ore 20:22 | Cultura - Tradizioni
di Denise Nosotti

Sabbioni: diciassette bambini costruiscono il presepe quale simbolo della bellezza della vita

Il presepe è il simbolo più alto della vita. È l'immagine di Dio che si è fatto carne ed è giunto in mezzo agli uomini. Cristo nasce per tutti, non solo per i giusti. anzi. La natività è l'esempio dell'inclusione, della solidarietà e della pace. È la vita che vince su tutto. Il senso del corso, oltre a insegnare ai bambini come si realizza un presepe, intende istruirli verso una società giusta e accogliente in un momento storico difficile, segnato da guerre che coinvolgono vittime innocenti. Sulla base di queste riflessioni, l’associazione Gerardo da Iosano di Izano, con due maestri presepisti: Italo Buzzi e Giuseppe Cigognini hanno allestito un corso rapido gratuito di allestimento del presepe dedicato ai più piccoli. La due giorni si è svolta negli spazi dell’oratorio dei Sabbioni a Crema con la partecipazione di diciassette bambini, dagli otto agli undici anni, di cui due catechiste: Giusy e Donata e alcuni genitori. L’idea di tramandare ai più piccoli la bellezza della natività di Cristo è nata l’anno scorso. L’associazione Gerardo da Iosano, con il presidente Luca Giambelli, maestro presepista e Sabrina Paulli, aveva promosso il corso a san Bernardino. Dato il successo, si è deciso di replicarlo nel quartiere Sabbioni con lo scopo, anche, di tenere accesa l’attenzione sulla questione dei frati cappuccini, richiamati alla casa madre e in procinto di lasciare la parrocchia. Tanto che la comunità sta cercando di fare di tutto per mantenere la loro presenza sul territorio.

 

Modello della cascina cremasca

Il corso per piccoli presepisti è iniziato sabato 30 novembre, dalle 14.30 alle 17.30 e si è concluso domenica pomeriggio 1 dicembre. I partecipanti hanno potuto scegliere tra due modelli: uno più semplice, l’altro leggermente più complesso. Entrambi hanno riprodotto la natività all’interno di una tipica cascina cremasca. I bambini hanno dovuto solo portare le statuine da otto centimetri. Quelle utilizzate per mostrare il presepe appartengono alla famiglia Giambelli Paulli e sono state acquistate in Provenza. Come ha dichiarato Sabrina Paulli: “abbiamo deciso di promuovere questa iniziativa per far riscoprire le radici cristiane attraverso il gioco e il divertimento nell’allestire il mistero della Natività”.

 

Reperti nelle catacombe romane

Sui tavoli, distribuiti a ferro di cavallo, ogni bambini era dotato di basi in polistirene, stucco e colori acrilici. L’assemblaggio è avvenuto con l’ausilio della colla a caldo maneggiata dagli organizzatori. “I bambini - ha precisato Paulli - hanno potuto sperimentare l’utilizzo di materiali diversi come il polistirene. Italo Buzzi ha illustrato la sua passione per l’arte presepaia: “mi ha sempre affascinato. Il presepe, ultimamente, sta prendendo sempre meno piede a discapito dell’albero di Natale o altri addobbi laici. Con questo corso vogliamo fare un tentativo di rilancio della tradizione. Il presepe infatti affonda le sue radici nell’antichità. Sono stati ritrovarti reperti addirittura nelle catacombe romane. Vogliamo risvegliare la voglia e il gusto di fare qualcosa che riproduca la nascita del Salvatore”.

 

Mostra in san Bernardino

Luca Giambelli è appena tornato da Roma dove ha partecipato all’allestimento di un presepe provenzale nell’ambito della mostra internazionale promossa dall’Associazione Presepisti Malta Gozzo con l’alto patrocinio del governo maltese e con la collaborazione dell’associazione presepistica internazionale. Come ha spiegato Giambelli: “abbiamo allestito un villaggio provenzale avente come sfondo l’abbazia di Font Froide. Gli autori sono, oltre a Giambelli e Cigognini anche Beppe Torchiani di Crema. I presepi realizzati dai bambini faranno parte della mostra in San Bernardino Auditorium Manenti che sarà inaugurata sabato 14 dicembre alle 11 e rimarrà allestita fino al 12 gennaio.

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