07-09-2024 ore 17:37 | Cultura - Manifestazioni
di Annamaria Carioni

CloseUp, prima serata. I francesi Hors Surface insegnano ai cremaschi a volare e a sognare

La sesta edizione del festival internazionale di circo contemporaneo CloseUp, in programma a Crema dal 6 all’8 settembre, con undici performance di sei diverse compagnie in otto luoghi della città è partita con il botto, anzi con il salto. In piazza Duomo alle ore 21 si sono esibiti in prima nazionale i “francesi volanti” della compagnia Hors Surface, che su di un gigantesco tappeto elastico di 10 metri x 10 hanno incantato la folla di adulti e bambini, volando fino a sei metri d’altezza per uno spettacolo unico ed emozionante, selezionato anche per gli eventi di apertura delle Olimpiadi di Parigi.

 



Con il naso all'insù


Il palazzo municipale, illuminato in modo suggestivo, ha fatto da elegante scenografia all'esibizione di Damien Droin ed Emilien Janneteau, due atletici giovani, che per quaranta minuti hanno rimbalzato come molle lanciate verso l'alto, sempre più in alto, quasi a potersi liberare dalla forza di gravità. Accompagnati dal vociare pieno di stupore dei numerosi bambini presenti, che hanno commentato con risate e improvvisi "oooooh" le evoluzioni più strabilianti, gli affiatati artisti si sono inseguiti in volo, si sono abbracciati a mezz'aria, hanno danzato e camminato nel vuoto, fino a quando è comparsa una scala, ancorata al suolo, ma anch'essa sospesa a mezz'aria, mantenuta in bilico dai corpi dei due, diventati contrappesi in perfetto equilibrio.



 

Dalla Francia a Crema


Hors Surface è una compagnia di circo contemporaneo di Tolosa che, dal 2011, sostiene un circo acrobatico nuovo, multiplo ed esigente. La compagine di artisti, diretta da Damien Droin, ha sviluppato, fin dal suo esordio, scenografie straordinarie e vanta un linguaggio visivo poetico, che lascia gli spettatori a bocca aperta, catturando l'attenzione di grandi e piccini. Questo è ciò che è accaduto anche a Crema, dove la leggerezza dei “francesi volanti” ha fatto sognare ai presenti di poter volare e di arrivare, se non con il corpo, almeno con la fantasia, a toccare il cielo e le nuvole.

 

Il peso delle nuvole


Lo spettacolo, intitolato Le poids des nuages, ha esplorato la relazione tra due uomini attraverso la loro ricerca dell'assoluto, percorrendo confini permeabili e reali, come il tappeto elastico, ma anche immaginari ed onirici, come lo spazio aereo. I loro voli, le loro acrobazie ci hanno interrogato sull’individualismo, sulla fiducia, sulla volontà e sulla libertà: lo spazio dell'esibizione circense, dove tutto è possibile, è diventato un invito a reinventare le proprie regole. I due artisti hanno incarnato il sogno di Icaro di volare, la capacità dell'uomo di insistere, di superare se stesso e di raggiungere gli obiettivi più ambiziosi.



 

Il direttore artistico


Damien Droin ha scoperto il circo all'età di cinque anni, seguendo le orme di suo padre. All'età di 13 anni si è specializzato nell'acrobazia e nel trampolino elastico, disciplina nella quale ha ottenuto il titolo di vice campione di Francia nel 2004. La sua sete di apprendimento lo ha spinto a cimentarsi in numerose pratiche: altalena, altalena russa, trapezio volante, giocoleria, specializzandosi in corda tesa e funambolo. Durante gli studi si è formato anche nella recitazione, nella danza classica e contemporanea. Nello spettacolo aereo ha mostrato il meglio di sé.



 

Uno spettacolo aereo


L'artista, che si è formato al Cnac, il Centro nazionale delle arti circensi di Châlons-en-Champagne, un istituto di studio e ricerca nel campo delle arti circensi contemporanee, finanziato dal Ministero della cultura francese, è il fondatore della Compagnie Hors Surface, nome che si potrebbe tradurre con l'espressione “fuori superficie” e da allora ha continuato a creare universi immaginari e mondi paralleli, che traggono la loro forza dalla realtà, trascendendola. Sempre alla ricerca dell'innovazione, Damien mette in scena nuove creazioni al crocevia delle arti, dove i confini tra danza, sport di alto livello e circo scompaiono per fondersi in coreografie ad alta quota. “Penso che immaginare universi fuori dalla realtà sia il modo migliore per interrogarsi su dove siamo”. Con queste parole Droin ha riassunto la sua arte e ha fatto respirare nella piazza più bella della città la leggerezza e la libertà di liberare i propri sogni.

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