07-06-2023 ore 09:53 | Cultura - Crema
di Claudia Cerioli

Touring club, ‘la ghiara d’Adda: le acque e il futuro’: storia, irrigazione e sostenibilità

“Il sabato del museo” ha accolto presso la sala Cremonesi del museo civico cremasco, sabato 27 maggio, alle 16.30, una conferenza dal titolo ‘la ghiara d’Adda:le acque e il futuro’. Una conferenza a quattro voci che ha posto in evidenza, a fronte delle attuali difficoltà legate alla scarsa siccità, gli aspetti naturali e umani che hanno condotto l’uomo alla gestione di una risorsa basilare per il sostentamento della vita e non solo. Nell’ambito dell’evento culturale si è posta l’attenzione sull’organicità della natura, sull’intelligente e al contempo antica resilienza umana, sulla modernità delle coltivazioni e dell’economia e sulle speranze che vengono riposte nei nuovi metodi e nelle nuove tecnologie in fase di sperimentazione. La conferenza è stata promossa dal Touring club sezione di Crema con Anna Maria Messaggi, console locale.

 

Interventi di Moruzzi e Salvitti

Tino Moruzzi studioso di fonti storiche, ha trattato la formazione della ghiara d’Adda: una zona della pianura lombarda compresa tra il fiume Adda a ovest, il fiume Serio a est e il fosso bergamasco a nord. Un lungo percorso che ha origine dal secolo scorso per comprenderne l’evoluzione fino ai giorni nostri. Moruzzi ha concluso la relazione spendendo parole d’elogio al cospetto della ghiara, considerata una sorta di “paradiso terrestre”cui l’essere umano deve rispetto e cura. Luigi Salvitti, docente presso l’Istituto d’istruzione superiore Stanga di Crema, si è occupato della pianura Padana, della linea delle risorgive, degli eccessi idrici di superficie, dell’idrografia del cremasco in epoca romana, delle operazioni di bonifica. In epoca romana, l’acqua fu concepita come oggetto di beni da contendere, e come via di comunicazione e fonte d’approvvigionamento alimentare.

 

Grossi e Zaghen

Ernesto Zaghen, imprenditore agricolo e membro del consiglio d’amministrazione del parco Fiume Serio provincia di Bergamo e Cremona, ha illustrato al pubblico le tipologie d’irrigazione:irrigazione a scorrimento, irrigazione a goccia, irrigazione a pioggia e subirrigazione ove l’acqua può essere assorbita dalle radici. A corredo della conferenza, Antonio Grossi, ex direttore del Laboratorio di Microbiologia dell’ospedale di Treviglio e autore di pubblicazioni sul tema delle infezioni, ha parlato di agricoltura innovativa per il risparmio idrico. Antonio Grossi gestisce col figlio un’azienda agricola(Agriponos),sita in Camisano, cascina Ravezza, ove vengono prodotti ortaggi col sistema circolare dell’acquaponica puntando su innovazione, sostenibilità ed eccellenza dei prodotti. Ai fini della produzione, la famiglia Grossi, s’ispira agli obiettivi di sviluppo sostenibile ONU: l’acquaponica come possibilità di aumentare la produzione agricola e combattere la fame; la produzione di verdura e pesce, due alimenti sani e cardine della dieta mediterranea; il miglioramento delle condizioni di lavoro; l’acquaponica intesa come forma di agricoltura circolare, dove non esistono prodotti di scarto perché tutto viene riutilizzato; viene utilizzata, infine, una quantità considerevole d’acqua in meno rispetto ai metodi tradizionali.

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