È arrivata nei cinema la conclusione della trilogia dei Guardiani della Galassia, il trentaduesimo film del Marvel Cinematic Universe (MCU), ormai giunto alla sua quinta fase. Questo episodio, come i due precedenti, è diretto da James Gunn, regista adorato dai fans dei cinefumetti, che ha già lavorato e prossimamente lavorerà con i DC Studios (la concorrenza dell’MCU). I Guardiani della Galassia costituiscono, all’interno dell’MCU, una sorta di saga nella saga. Sono molto amati per le numerose citazioni di Star Wars, il taglio umoristico e le canzoni anni Settanta, Ottanta e Novanta che accompagnano l’intera durata delle pellicole. La regia di Gunn, una delle più autoriali dell’MCU, si fa apprezzare come sempre per i movimenti di macchina particolari e i piani sequenza veri o simulati. Anche stavolta le canzoni occupano una parte importantissima nel film, quasi fossero un personaggio con vita propria. Il senso dell’umorismo, a differenza di altre pellicole dell’MCU, è ben dosato (“perfettamente bilanciato, come tutto dovrebbe essere”).
Rispetto della tradizione con alcune novità
Tornano tutti i vecchi attori dei precedenti Guardiani della Galassia, come Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Elizabeth Debicki e Sylvester Stallone. C’è anche Maria Bakalova che presta la voce a Cosmo, un cane che ha sviluppato abilità psichiche dopo essere stato mandato nello spazio dall’Unione Sovietica. Una delle critiche rivolte più spesso all’MCU è quella di avere pochi cattivi carismatici. In Guardiani della Galassia 3, con Chukwudi Iwuji nei panni dell’Alto Evoluzionario, vediamo un cattivo piuttosto interessante. Altro personaggio che i fans aspettavano con trepidazione è Adam Warlock, interpretato da Will Poulter. Perfino Groot (doppiato nell’originale da Vin Diesel), uno dei personaggi storici più amati, riserva nuove soprese che ovviamente non riveliamo. La novità più rilevante di Guardiani della Galassia 3 è quella di avere Rocket come protagonista. La storia in sostanza gira attorno a lui. Non sapevamo granché del passato di questa sorta di procione, che a volte è chiamato “tasso” o “coniglio”. Finalmente viene fatta luce sulle sue origini, che offrono spunti di riflessione al pubblico sul tema dei diritti degli animali: è probabile che gli animalisti apprezzeranno più di tutti la nuova pellicola antispecista di Gunn. Guardiani della Galassia 3 chiude in qualche modo un cerchio; molti vecchi personaggi sembrano avere raggiunto una loro conclusione. Li rivedremo nel futuro dell’MCU, ma un po’ cambiati. Senza dubbio la saga andrà avanti, ma in modo diverso e con altri registi.