'Blue Jasmine'. Multisala Portanova, da ieri sera in proiezione il nuovo film di Woody Allen. Strepitosa l'interpretazione di Cate Blanchett
Altezzosa, nevrotica, fragile, bellissima: diretta da Woody Allen, la Cate Blanchett di Blue Jasmine è simbolo della crisi occidentale contemporanea, di un'etica finanziaria che si è nascosta nelle pieghe di una tanto supposta quanto fasulla intoccabilità.
Ritmo altissimo Sin dalle prime scene, l'attrice australiana - come traspare la sua metà texana! - raggiunge un ritmo di altissimo livello, che mantiene per tutta la durata del film, un'ora e quaranta, grazie al supporto di un ottimo Alec Baldwin, perfettamente a proprio agio nella parte del multimilionario farfallone e senza scrupoli ma soprattutto da Sally Hawkins, sorellastra bruttina e proletaria ma soprattutto prezioso e indispensabile alter ego dell'incantevole protagonista.
Lacerante disillusione In un susseguirsi di certezze e ribaltamenti, il cortocircuito tra la finzione e la cruda realtà non possono che portare ad una ricerca di profonda umanità: dalla New York ultramoderna di Wall Street si passa quindi ad una San Francisco dal sapore freak. La splendida Jeanette vive nel lusso e non contempla un'esistenza differente, rinnega e tenta in ogni modo di non farne memoria, provandone intimamente vergogna. Nella scalata ad un successo solo esteriore, in cui la lotta di classe è vissuta in tutta la propria crudezza e disillusione, non esita nemmeno a cambiare il proprio nome, rendendolo più consono alla parte che deve recitare nella società.
L'onestà e la purezza dei sogni Ferita nell'orgoglio, vero motore di questo suo modo di essere, contribuisce allo smascheramento della menzogna. Una presa di coscienza quasi subliminale, che la porta ad una profonda lacerazione. Ritratto della schizofrenia moderna, seppur attratto dagli agi e dal lusso, dalla pretesa ed egoista soddisfazione di ogni impulso, lo spettatore finisce col ritrovarsi a proprio agio nella normalità della vita, nell'onestà e nel dolce cullare la purezza dei propri sogni impossibili.