La residenza tardo antica fu preceduta da una villa o fattoria che conobbe una serie di trasformazioni tra il I e il III sec. d. C. Sono queste le conclusioni delle indagini svolte di recente nell'area archeologica di Palazzo Pignano, finora nota solo per la grande villa di epoca tardo antica (IV-VI sec. d. C.), esplorata però in minima parte. Le novità sono state rese note nel corso di una conferenza organizzata dall'associazione Ex alunni del Racchetti presso la sala Cremonesi del museo civico. L’importante sito archeologico di Palazzo Pignano è stato interessato, a partire dal 2016, da campagne annuali di scavo condotte in regime di concessione dal Dipartimento di storia, archeologia e storia dell’arte dell’Università cattolica di Milano. Le nuove ricerche hanno permesso di implementare lo stato delle conoscenze su quest’area archeologica. Sembra che la villa sia stata oggetto di trasformazioni tra il I e il III sec. d. C.
I relatori
Relatori dell'iniziativa sono stati Furio Sacchi, docente dell'Università Cattolica del sacro cuore di Milano e Marilena Casirani. Direttore scientifico degli scavi presso l’area archeologica di Palazzo Pignano dal 2016, Sacchi ha portato alla luce queste novità con grande soddisfazione. Casirani dal 2009 esercita l’attività di conservatore del museo comunale di Offanengo ed è responsabile della didattica del Sistema museale locale. Dal 2015 è ispettore archeologico onorario per alcuni comuni del Cremasco. Ha scritto anche una monografia dedicata ai lavori a Palazzo Pignano.