La polenta suscita allegria: è gialla come il sole, è fumante, morbida, scende calda e gustosa in gola e ha il potere di riscaldare il cuore. È un piatto semplice: farina di mais, acqua e sale. La nonna mi raccontava che in cascina, durante la guerra, quando il cibo scarseggiava, la polenta non mancava mai: a colazione si mangiava polenta e latte, a pranzo polenta e verze, a merenda polenta con lo zucchero, a cena polenta con una fetta di salame. Dobbiamo ringraziare Cristoforo Colombo, che, al ritorno dal primo viaggio nel Nuovo Continente, portò con sé alcuni semi di una pianta chiamata Mahiz ovvero grani d'oro; da allora la polenta si è diffusa rapidamente fino a diventare una coltura estensiva, occupando un posto di rilievo nella cucina locale.
Polentanfass 2023
Sotto il tendone, allestito in Via Mulini a Crema, è possibile gustare la polenta classica accompagnata da zola, stracotto d'asino, salsiccia, stinco di maiale, funghi chiodini, porchetta e la polenta taragna, una variante arricchita da farina di grano saraceno e formaggio, ma soprattutto ci si sente a casa. Le magliette gialle dei volontari si muovono disinvolti fra i tavoli, portando vassoi carichi di piatti fumanti, bicchieri di vino e sorrisi. Sono più di ottanta ad alternarsi, chi in cucina, chi in cassa, chi a servire, chi ad organizzare le prenotazioni e il loro impegno viene ampiamente ripagato dall'affluenza costante di persone, che arrivano in gran numero anche da altre province per partecipare ad una manifestazione che è diventata un appuntamento fisso dell'autunno cremasco.
La gioia della condivisione
Lunghe tavolate accolgono i commensali, numerosi già dalla prima sera: ti siedi in mezzo a sconosciuti, che cinque minuti dopo ti sembra di conoscere da sempre. Il clima che si respira è di accoglienza, di genuinità, come genuini sono i piatti da assaggiare. Qui l'inclusione non è una parola teorica, si respira, si vive, si legge sui volti dei ragazzi e delle ragazze, che animano le attività dell'associazione e che, con l'aiuto degli operatori, trovano spazi di autonomia e di autodeterminazione. A sorpresa per questo quattordicesimo anno di Polentanffas hanno girato un video, in cui si raccontano con gioiosa schiettezza, che viene proiettato su uno schermo, tra gli applausi di sostegno dei presenti.
Il plauso del sindaco
Anche il sindaco Fabio Bergamaschi, accompagnato dalla moglie, non fa mancare la sua affettuosa presenza: “Questa iniziativa sta diventando una grande tradizione dell'autunno della nostra città e di tutto il territorio all'insegna della solidarietà, con l'occasione di trovarsi intorno a una tavola, che testimonia l'affetto dei cittadini, data la presenza sempre massiva”. Il primo cittadino loda la decisione di Anffas di programmare per l'ultimo giorno della manifestazione un momento conviviale dedicato a tutti i volontari. Senza il loro impegno gratuito e la loro generosa disponibilità il progetto non potrebbe realizzarsi: grazie a loro diventa fattibile ritrovarsi per compiere un gesto così naturale, così quotidiano, come mangiare insieme polenta, che consente di veicolare l'idea che la disabilità non sia da vedere come un limite o un ostacolo, ma come una fonte di arricchimento e di crescita personale.
Una festa per la comunità
Daniela Martinenghi, presidente di ANFFAS onlus Crema e anima dell'associazione, che opera sul territorio cremasco dal 1971 per mettere al centro le persone con disabilità, sostenere le loro famiglie e sensibilizzare la comunità, riassume brevemente il significato della manifestazione: “Questa è una festa, che la comunità aspetta. Anche durante il periodo di emergenza Covid, la manifestazione non si è fermata, non si è chiusa: è stata rivisitata, si è puntato sull'asporto e adesso è arrivato il momento di ritrovarci di stare insieme. Le persone con disabilità hanno collaborato: quest'anno, in particolare, si sono impegnati per dimostrare con un video cosa fanno nei loro servizi, come vedono la loro vita, come passano il loro tempo”.
La parola ai presenti
“Vengo ogni anno perché la polenta è buonissima, ma soprattutto perché in questo modo posso dare il mio piccolo contributo e sostenere l'associazione” dice Giulia, che ha già finito la sua porzione e sta sorseggiando un buon caffè. “Abitiamo vicino Milano. Tre anni fa siamo capitati qui quasi per caso, ma l'atmosfera e il significato di questa iniziativa ci hanno così colpiti che da allora siamo tornati ogni anno” raccontano Aldo e Mariella, seduti uno vicino all'altra. “E' un'occasione per ritrovarsi, chiacchierare, stare con gli amici, ritagliarsi un po' di tempo e intanto fare anche del bene, visto che il ricavato va tutto a sostegno delle attività dell'Anffas” spiega Francesco, mentre beve la sua birra e sembra non sapere da che parte iniziare a mangiare lo stinco di maiale, che campeggia nel piatto accanto all'immancabile polenta.
Informazioni utili
Il tendone può ospitare circa 500 persone e sono previsti altri sette appuntamenti, sia a pranzo (domenica 8 e 15 ottobre dalle 12 alle 14), sia a cena (6,7,12,13 e 14 ottobre dalle 19 alle 22.30). E' fortemente consigliata la prenotazione al numero 342/5096503 ed è anche disponibile l'asporto dei piatti. Ampio parcheggio in zona.