Il Racchetti Da Vinci ha partecipato alla notte del liceo classico. “Vedere una scuola così è straordinario”, commenta Giorgio Cardile. Per l’assessore alla cultura “passare da Chopin ai Radiohead, assistere ad un’intervista esclusiva a Nerone, vedere in che modo una quinta possa metabolizzare e riadattare Pirandello, entrare nella tragedia così attuale di Antigone di Sofocle, prodotta dalla scuola ed interpretata in modo magistrale dagli studenti, scoprire una band incredibile come i Naamlos. Sono un ex studente, fratello di uno studente di quinta al liceo classico e vedere il mio liceo che esprime una simile vitalità culturale, attualizzando la classicità e valorizzando il talento è straordinario.
Scuola di vita
“Gli studi antichi sono ancora vitali e fecondi, capaci di muovere gli animi dei ragazzi, disposti a scegliere la fatica come strada che conduce in alto. Ragazzi che, scoprendo il passato, scoprono anche se stessi”. Il dirigente scolastico Claudio Venturelli ha ricordato che “il bello della notte nazionale è nei lunghi e laboriosi preparativi che la precedono, che fanno sì che gli studenti identifichino i locali in cui quotidianamente vivono le ansie e le aspettative di un cammino di studio, faticoso ma gratificante, con un ambiente ludico e accogliente, in cui cultura vuol dire gioia, piacere di condivisione, rispetto dei tempi e delle parti”.
Viva e versatile
Come spiega l’assessore all’istruzione, Emanuela Nichetti, “l’iniziativa ha visto ragazzi e ragazze della scuola mettersi in gioco e, sfruttando i propri talenti, realizzare rappresentazioni teatrali, incontri di debate, intervalli musicali, ricostruzioni letterarie, concerti, esperimenti. Contrariamente a quanto pregiudizi e stereotipi suggeriscono all'immaginario collettivo, il classico è una scuola decisamente viva e versatile”.
Valorizzare il talento
“Quante volte abbiamo sentito dire: “bisognerebbe ripartire dalla scuola”? La scuola sta facendo un lavoro pazzesco sui nostri giovani. È una scuola che sta cambiando, che sta capendo l’importanza di offrire opportunità agli studenti di scoprire il proprio talento, di valorizzarlo, di esprimersi. Penso ad alcune scuole che ho avuto modo di conoscere meglio in questi mesi come lo Sraffa, il Galilei, il Racchetti Da Vinci, ma nche alle nostre tre scuole secondarie di primo grado. Il merito – conclude Cardile - va a dirigenti scolastici come Paola Orini e Claudio Venturelli, va agli insegnanti che accompagnano e stimolano, va a quei genitori che aiutano gli studenti all’interno della scuola come Paolo Pissavini, Maria Luisa Crotti, Elena Ghidoni, va sopratutto ai giovani”.