05-12-2023 ore 08:21 | Cultura - Arte
di don Emilio Lingiardi

La rivoluzione delle donne: libertà nella cultura. Nella cattedrale di Crema il dipinto del Lanzani

In questi giorni di accese discussioni su varie proposte per eliminare la violenza sulle donne, ho sempre presentato ai fedeli nelle varie celebrazioni in cattedrale, un quadro esposto nella sacrestia dei canonici. È curioso ed interessante notare il soggetto del dipinto (realizzato dal pittore Bernardino Lanzani verso il 1525): ritrae da un lato la vergine Maria che istruisce attorno alle sacre scritture delle ragazze più piccole di lei. Si trovano nel tempio in Gerusalemme, dove era stata offerta dai suoi genitori Anna e Gioacchino. Accanto a loro, sotto le colonne del tempio, si intravedono due sacerdoti; con il volto rattristato e severo giudicano sconveniente e inopportuno il comportamento femminile, libero dalle limitazioni che la tradizione ebraica imponeva loro.

 

L’interpretazione talmudica

A quel tempo infatti era molto sentita la proibizione espressa nel Talmud babilonese, che così recitava: “piuttosto che una donna legga la sacra scrittura, si brucino tutti i libri”. Penso che a Soncino, dove da tempo era fiorente una sinagoga ebraica (aveva anche pubblicato per la prima volta la bibbia coi caratteri mobili inventati da Gutemberg), l’interpretazione talmudica fosse molto severa; di fronte ad essa il capitolo della cattedrale a Crema aveva invece offerto una proposta diversa: anche le donne potevano leggere le scritture. Soprattutto Maria, che nella conoscenza del disegno di Dio, legato al profeta Isaia, ben consapevole di ciò che comportava la maternità messianica, si sente a Nazareth “molto turbata” di fronte all’arcangelo Gabriele, che le chiede la disponibilità a collaborare in modo unico e originale al progetto divino.

 

Il valore della cultura

La conoscenza delle scritture da parte di questo gruppetto di donne porta a capire il valore della cultura per le donne, cultura che sempre si deve coltivare con molta sapienza e profondità. La cultura è ciò che rende l’uomo più uomo e la donna, molto sensibile all’intelligenza sapienziale dei suoi problemi, può sostenere la sua professionalità con molto acume e ingegno. Dalla scuola all’economia, dall’insegnamento in ogni ordine e grado alla responsabilità di tanti settori del vivere, oggi anche con papa Francesco che sostiene che “la chiesa è donna”, la riflessione teologica approfondita da donne è certamente una grande ricchezza per le comunità, sostegno alla formazione dei preti, luce e guida per rendere contemporaneo il messaggio evangelico.

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