05-10-2024 ore 18:26 | Cultura - Manifestazioni
di Giulia Tosoni

I mondi di carta 2024. La scultura 'Continuo' di Roberto Barni inaugura la dodicesima edizione

Continuo, simbolo dell’incessante ricerca di equilibrio all’interno delle nostre giornate, diventate ormai frenetiche. È la scultura realizzata nel 1999 da Roberto Barni ad accompagnare gli eventi della dodicesima edizione de I mondi di carta, inaugurata nel pomeriggio odierno in una piazza Duomo gremita. Le note della banda Giuseppe Verdi di Ombriano hanno accompagnato il tradizionale taglio del nastro. "Il tema della manifestazione - A che gioco giochiamo? - serve a capire in che modo abbiamo affrontato la nostra vita, in che modo abbiamo vinto e in che modo abbiamo perso. Il gioco servirà ai nostri ospiti per svelare la loro vita e il loro modo di essere”, ha dichiarato il presidente, Enrico Tupone.

 

Una tradizione per la città

Per il sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi, “quello con I mondi di carta è un appuntamento capace di creare curiosità e fermento. É ormai una tradizione per la nostra città, che va ad indagare con uno sguardo poliedrico temi determinanti nella vita delle persone. Il gioco ha tante sfaccettature, saranno raccontarte in questa edizione da ospiti di grande valore”. L’assessore alla cultura, Giorgio Cardile, ha ringraziato gli organizzatori “per aver regalato alla città una rassegna che consentirà di crescere, a livello interiore ed esteriore. Con semplicità, ogni anno sono in grado di affrontare un tema importate”.

 

Continuo

Accompagnata dallo stupore e dagli applausi dei presenti, è stata svelata l’opera dello scultore Roberto Barni. Intitolata Continuo, è stata realizzata in bronzo nel 1999. "La scultura - hanno spiegato gli organizzatori - presenta due uomini privi di tratti somatici ben definiti, vestiti in giacca e cravatta, ai lati di una scala a pioli simile a un famoso gioco per bambini presente in tutti i parchi. Le due figure, simbolo di tutti gli uomini e donne del mondo, sono imprigionate in una non azione per evitare di cadere. La scultura trasmette perfettamente un sentimento di costrizione nel dover ripetere un atto infinito senza apparente successo, ma anche un senso di ilarità per la somiglianza con il dondolo. Quante volte ci siamo sentiti come queste due figure nella ricerca di far quadrare tutto? Barni però indica anche la soluzione: il gioco, capace di alleggerire la vita"

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