05-01-2024 ore 20:08 | Cultura - Tradizioni
di Denise Nosotti

Il presepe dei Sabbioni varca i confini del cremasco. Attese comitive da ogni parte d’Italia

Ha varcato i confini del territorio cremasco il presepe Giovanni Alghisio dei Sabbioni. L’installazione, che riproduce spezzoni dell’antica civiltà contadina, ha aperto i battenti sabato 16 dicembre per chiuderli domenica 14 gennaio. Un mese, durante il quale si sono alternati gruppi di visitatori da ogni parte d’Italia. Come dichiarano gli organizzatori: “Siamo soddisfatti. Contiamo di concludere la stagione raggiungendo le 40 mila presenze. Hanno visitato il presepe comitive provenienti da Mantova, Lodi, Casalpusterplengo, Novara, Treviso e Modena. Stanno organizzando anche una gita da Lugo di Ferrara. Dovrebbero giungere ai Sabbioni nei prossimi giorni”. Il presepe si estende su un’area di circa 3 mila metri quadrati e contiene 300 statue tra persone e animali.

 

Nuovi attrezzi e ornamenti

Il presepe, pensato e realizzato nel 1989 da Alghisio ogni anno inserisce alcune novità: come attrezzi agricoli e ornamenti. Le visite sono rese possibile grazie al lavoro dei volontari, una quindicina, che si danno il cambio al punto ristoro, presso cui è possibile scaldarsi con vin brûlé e dell’ottimo té. Immancabile il falò che incanta i bambini ed emoziona i più grandi. Nei giorni festivi, i piccoli possono anche salire su una carrozza trainata da cavalli. Il cocchiere è vestito da Babbo Natale. È possibile visitare il presepe dalle 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 22. L’ambientazione principale è la capanna della Natività attorno alle quale sono ricostruite nei minimi dettagli, scene di vita della campagna cremasca: le donne con gli scialli neri che accudiscono gli animali da cortile, gli uomini impegnati nei lavori artigianali come il fabbro o il falegname. Non manca la cucina di un tempo e l’osteria dove ci si ritrovava dopo le fatiche della giornata.

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