04-01-2023 ore 18:21 | Cultura - Mostre
di Paolo Emilio Solzi

Fantasmi e Spiriti del Giappone in mostra da Tenoha a Milano, un'esperienza multisensoriale

Se siete appassionati di cultura giapponese, avete ancora tempo fino al 23 aprile per visitare a Milano un’originale esposizione interattiva. Fantasmi e Spiriti del Giappone si tiene in via Vigevano n.18 presso lo spazio eventi di Tenoha, un concept store che comprende un ristorante, un bar, uno shop e un giardino, e si svolge in collaborazione con la casa editrice L’ippocampo. La mostra infatti è basata su Storie di Fantasmi del Giappone e Spiriti & Creature del Giappone, due libri di leggende del folklore nipponico, raccolte nel XIX secolo dal giornalista Lafcadio Hearn e illustrate da Benjamin Lacombe, apprezzatissimo disegnatore a noi contemporaneo.

 

Non attraversate il ponte rosso

All’ingresso i giapponesi che accolgono con garbo i visitatori spiegano che la mostra sarà un viaggio nel regno del sovrannaturale, non dei morti. La concezione della morte in Oriente, e in particolare in Giappone, è completamente diversa da quella di noi occidentali. Il mondo degli Yokai, le creature del folklore popolare, non è separato dal nostro: quando meno ce lo aspettiamo, essi interagiscono con noi. Il percorso comincia in un buio corridoio, illuminato solo da alcuni spiritelli (troppo carini per spaventare) che ammoniscono l’ospite con sussurri inquietanti: “Non attraversare il ponte rosso!” Una versione orientale del dantesco “Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate”. Subito dopo i turisti sfidano l’avvertimento ricevuto, valicando in maniera spavalda il ponticello che conduce al reame del sovrannaturale. Chi non hai mai fatto con gusto qualcosa di proibito solo perché lo era?

 

Dentro le opere di Lacombe

Ormai è impossibile tornare indietro! La mostra ha una struttura labirintica, congegnata per disorientare i visitatori. Ma i simpatici spiritelli che abbiamo conosciuto all’inizio vengono in nostro aiuto: saranno loro a farci da Virgilio, indicandoci la retta via. Abbandonato il mondo reale, possiamo finalmente perderci nelle opere oniriche di Lacombe, come Alice che esplora il Paese delle Meraviglie. Non si incontrano solo quadri e disegni, ma anche proiezioni, installazioni interattive, ambienti arredati a tema. Il viaggio è un’esperienza multisensoriale e immersiva nelle leggende sugli Yokai.

 

Gatti, ciliegi e Yokai

Una delle prime stanze è dedicata al racconto Il ragazzo che dipingeva gatti. Introdotta dall’insegnamento “Evita gli ampi spazi di notte, resta nei piccoli”, è tappezzata con i gatti di Lacombe, sopra i quali vengono proiettate altre sagome feline in un sapiente gioco di luci, con il sottofondo di raggelanti miagolii. Un’altra sala, poetica e rasserenante, mette in scena la storia del Ciliegio del Sedicesimo Giorno. Lungo il percorso ci imbattiamo in un ritratto della Himégimi-Sama, una sorta di Samara Morgan di The Ring raffigurata come una Gioconda giapponese, salvo scoprire con sorpresa che non si tratta di un semplice quadro! Nella stanza del Kappa (uno dei più famosi Yokai), effetti sonori, illuminazione e allestimento danno l’illusione di trovarsi sul fondo di uno stagno. Alla fine di un corridoio che riproduce il santuario shintoista Fushimi Inari-taisha di Kyoto, una scritta ci saluta: “È tempo di lasciare il fantasmagorico corteo degli Kwaidan e tornare nel mondo reale”. Una pillola rossa che risveglia brutalmente! Fantasmi e Spiriti del Giappone fa sentire le persone all’interno dei libri illustrati da Lacombe. Riattraversare il ponticello per uscire dal Paese delle Meraviglie è un grande dispiacere.

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