03-12-2023 ore 15:47 | Cultura - Incontri
di Boris Parmigiani

Crema. La consacrazione dell'arte di Leone Lodi in un incontro del Touring e dell'Araldo

La sala fra Agostino da Crema del museo civico, ha ospitato una conferenza sulla figura di Leone Lodi (1900-1974), scultore che ha lavorato dagli anni venti del novecento fino alla morte, avvenuta nel 1974. Un artista, una figura completamente dedita alla scultura da (ri) scoprire nel corso di una passeggiata virtuale tra Milano e Soresina, passando per i tanti luoghi in cui sono presenti le sue opere. L’evento è stato organizzato dal Touring club Crema in collaborazione con il gruppo culturale cremasco l’Araldo e con il patrocinio del Comune di Crema. Annamaria Messaggi ha introdotto l'argomento la relatrice Adriana Rosas. Laureata in scienze dei beni culturali con una tesi in storia dell’arte contemporanea su Leone Lodi e sulle sue sculture per la chiesa di santa Maria del Suffragio a Milano.

 

 

Un’associazione che porta il suo nome

Daniela Lodi, presidente dell’associazione archivio Leone Lodi ha spiegato al pubblico le finalità dell’associazione nata nel 2004 con lo scopo di tutelare e promuovere l’arte del padre; a tale proposito si ricordano le numerose tesi di laurea aventi per oggetto lo studio della sua creatività artistica. Rosas ha spiegato che Leone Lodi ha dedicato buona parte della sua vita all’arte. Si inserì nell'ambiente artistico milanese in un clima denso di stimoli, con tanta voglia d’imparare, studiare, approfondire. Si iscrisse all’accademia di Brera (1919-1926), approfondendo diverse materie caratterizzanti tale indirizzo, imparando con grande passione e dedizione il trattamento del marmo. Nel 1928-29 iniziò l’attività pubblica e il suo rapporto con la città di Milano. Nel periodo intercorrente tra il 1929 e il 1932, Leone Lodi giunse all’apice nella creazione delle sue sculture, con il Palazzo della Borsa Valori di Piazza degli Affari. Alla base della struttura vi sono raffigurati la terra e il fuoco; l’aria e l’acqua costituiscono gli altri elementi.

 

La consacrazione a livello europeo

Il 1933 rappresentò l’anno della consacrazione pubblica. Basti pensare alla statua di Sant’Antonio da Padova per la chiesa di santa Maria del Suffragio. Sempre nel 1933 ebbe luogo la prima Triennale milanese, un evento epocale che coinvolse gli artisti e gli architetti più quotati dell’epoca come Mario Sironi e Giò Ponti. L’opera più importante dato dalla collaborazione tra Sironi e Lodi è Donna seduta. Nel 1937, nell’ambito dell’esposizione universale di Parigi, diede vita alla sua opera l’Italia costruttrice. Nel periodo del secondo conflitto bellico  Lodi abbandonò Milano, ma non perse i contatti. Nel 1946 realizzò il candelabro per il cero pasquale. Negli anni 1949-50, diede vita all’Apollo vittorioso, una gigantesca statua in bronzo collocata nel foyer del Teatro Manzoni.

 

Opere ai monumenti

Nel 1957-58 realizzò, nella natia Soresina, un centauro, scultura contemplata nel monumento ai caduti per la libertà. Nel 1973-74 le sue opere, riguardanti i monumenti ai caduti, raggiunsero il massimo splendore a Madignano. Negli anni 70 del Novecento lo scultore aprì al pubblico il suo studio, gestito dalle figlie Daniela e Serena: ricevette anche i bambini, i pittori desiderosi di supporto, inaugurando altresì mostre sul territorio. Adriana Rosas ha concluso la relazione ricordando che Leone Lodi non è stato un innovatore; è rimasto infatti legato ad un’immagine della scultura e dell’arte comprensiva, tesa a narrare, insegnare ed educare; un’artista versatile con uno sguardo volto all’architettura.

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