03-02-2021 ore 15:25 | Cultura - Tradizioni
di Gloria Giavaldi

'Salame nobile', il libro di Cappelli racconta profumi e segreti di un'eccellenza cremasca

Tramandare profumi di casa, raccontare le tradizioni, spiegare a cremaschi e non la bellezza della nostra identità. La collana della Pro loco dedicata ai sapori del territorio di Editions Later, si arricchisce di un nuovo volume a firma di Vincenzo Cappelli, presentato oggi alla stampa. Il titolo è esplicativo: Salame nobile cremasco. Poco più in là le mani del ristoratore Antonio Bonetti sono impegnate a tagliare la mulèta, il salame fatto con l'intestino cieco del maiale. Con lui anche il vicepresidente della Pro loco Franco Bianchessi. “La maestria e la sapienza nell'uso delle materie prime”, che fanno del salame nobile cremasco un'eccellenza, si raccontano con l'umiltà di un sorriso, accompagnato da un buon bicchiere di rosso e da una fetta di pane.

 

Una parte di ciò che siamo

“In continuità con i precedenti volumi, dedicati al tortello cremasco, al Pipèto e alla Bertolina, anche questo non è focalizzato sulla sola descrizione organolettica del prodotto” spiega Vincenzo Cappelli. Al contrario, “ha voluto raccontare il contesto, le tradizioni e le abitudini della gente di Crema”. È chiara l'attenzione dal punto di vista antropologico: “non è solo la storia del salame, ma di un piatto che racconta una parte di ciò che siamo. E' bene ricordarlo, è bene tramandarlo”.

 

Nobile e originale

Dettagliata è anche la descrizione delle fasi di produzione, “ricostruita attraverso l'ascolto di diverse testimonianze”. Si svelano i segreti legati all'uso delle spezie per creare un salame nobile. “Si chiama nobile – prosegue Cappelli – perché si fa solo con tagli di carni nobili che restituiscono sapori originali”. Quelli che raccontano il lavoro e la passione. “A Crema non c'è solo il salame – spiega Bonetti – c'è una vera storia legata a questo salume”. Prima di tutto “il salame derivato da un maiale felice è più buono”, poi bisogna “avere cura della stagionatura”. Infine, bisogna saperlo gustare “la fetta – si legge nel testo – non deve essere troppo sottile”.

 

Sviluppo economico e tradizioni

Il pane col salame è piacere e compagnia. “È un prodotto di nicchia di grande qualità – continua Bonetti – che speriamo possa rappresentare motivo di crescita economica per il nostro territorio”. La mulèta è sul tavolo che attende. “Nel dialetto si parla di mula per indicare la ragazza che in famiglia si sposa per ultima. La mulèta dunque è il salame destinato a durare più a lungo”. Coltello alla mano la bontà si racconta. “E' storia”. Ed è tutta nostra. Un tuffo nella memoria in un periodo complesso per il settore culturale. “Con questa pubblicazione – chiude Cappelli – vogliamo dire che noi siamo pronti per ripartire, per rendere di nuovo Crema una città viva e disposta ad accogliere tanti turisti”. Il volume è disponibile con segnalibro personalizzato presso la sede della Pro loco al costo di 4 euro. “Stiamo già progettando altre uscite dedicate al salva cremasco e ai dolci del territorio”. Il viaggio alla scoperta dei sapori di Crema è destinato a continuare.

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