Alice nella città torna ad ospitare il cinema; le rassegne tematiche che ne riempivano la sala e ne caratterizzavano la programmazione sono state sospese tempo fa per una pausa di riflessione. Come tutte le grandi storie d’amore, però, cinema ed Alice si sono ritrovate lungo la strada e hanno deciso di ripartire senza risparmiarsi. Da giovedì 4 novembre, in sala, le luci di Alice si abbasseranno per dar spazio ai film in rassegna, per poi continuare dal 18 novembre a cadenza settimanale ogni giovedì.
Partecipazione
La rassegna cinematografica è figlia del lavoro che l’Associazione sta portando avanti nel contesto del neonato progetto Alice Community House, cofinanziato da Fondazione Cariplo e fondato sul principio di partecipazione del pubblico; tra gli angoli caldi e accoglienti della sala di Alice è perciò possibile creare una rete dinamica di cultura e socialità, collanti umani che dipendono l’un l’altro e che in questo progetto trovano il nido in cui unirsi e alimentarsi. L’idea preziosa della rassegna cinematografica nasce dal lavoro del direttivo artistico di Alice, ornato e strutturato insieme alla collaborazione di giovani forze, in particolare alla voce della ventunenne Nora Somenzi.
La follia attraverso il noir
E se quest’idea rappresenta l’esigenza di comunicare con la comunità attraverso i canali più vari, non può che fondarsi su un tema che riguarda, e in un certo senso, accomuna tutta l’umanità intera, non fa distinzioni di classe, né di età, né tantomeno ha mai fatto distinzioni tra epoche storiche: la follia. La follia attraverso il noir, attraverso un occhio interiore, una visione profonda di ciò che fa paura, di ciò che è misterioso e affascinante, di ciò che intreccia l’animo umano. Pur restando tra le mura di Alice nella città, si sconfinerà in storie, culture e luoghi disparati, sulla linea tracciata dai film in programma: si partirà da una cittadina degli Stati Uniti d’America dei nostri giorni con The Prisoners di Denis Villeneuve per poi migrare in un Giappone di fine anni Sessanta con Seijun Suzuki e una vendetta personale in La Farfalla sul Mirino.
Elogio alla Follia
Si tornerà poi in Italia, dove Pupi Avati narrerà di terrore e religione con Il Signor Diavolo. Ghost dog – il codice del samurai di Jim Jarmusch, tra gli Usa e la Francia del 1999, sarà la quarta tappa, rigorosa e morbosamente disciplinata. Si chiuderà la rassegna tra il Canada e gli Stati Uniti con il contemporaneo The Lighthouse, dove Robert Eggers guiderà demoni e tempeste. Ogni luogo, ogni trama è un tassello di ogni spettatore, un pezzo di un puzzle che non guarda in faccia a nessuno, ma anzi, che ci unisce nel profondo. L’Elogio alla Follia sarà dunque la rassegna cinematografica ospitata nella sala buia di Alice, riempita di attimi intensi e riflessioni profonde sulla conoscenza intrinseca di ognuno di noi. L’ingresso è libero con tessera Arci in corso di validità. C’è qualche motivo per non varcarne la soglia?