02-06-2020 ore 15:55 | Cultura - Itinerari
di Gloria Giavaldi

Cineturismo, nella tesi di Sara Sgreccia il caso Cremasco: dalla tattica alla strategia

Chiamami col tuo nome continua a far parlare di sé. Questa volta lo fa attraverso la voce di Sara Sgreccia, giovane neolaureata in comunicazione creativa per i beni culturali all’Accademia di belle arti di Brera, originaria di Varese, che ha dedicato la sua tesi al ‘fenomeno del cineturismo cremasco’. “Con il mio elaborato – racconta con orgoglio – ho focalizzato l’attenzione sulla valorizzazione del territorio determinata dal film di Luca Guadagnino, favorendo la creazione di importanti iniziative culturali e di marketing territoriale”. Tra queste, ad esempio, il Crema Film Festival, Somewhere in northern Italy, l’esposizione fotografica realizzata dai turisti appassionati composta da oltre 600 scatti, l’audioguida, veri e propri kit di gadgets messi a disposizione dalla Pro loco e spediti anche all’estero. Suoni, tazze, spille, magneti, cartoline per celebrare i protagonisti e i luoghi simbolo del film, consolidare l’immagine di Crema e del Cremasco, “riunire persone tra loro sconosciute, ma in egual modo curiose di respirare l’atmosfera di Call me by your name”.

 

L’importanza dei luoghi

Quella di un’estate lunga, che scorre lentamente in un tempo lontano e racconta di un ardente desiderio che supera le convenzioni e ricorda che “l’amore è universale”. Si legge anche questo nella tesi di Sara, un elaborato di quasi 200 pagine in cui spicca tutta la passione per la pellicola di Guadagnino. “Chiamami col tuo nome mi è piaciuto tantissimo. Ho letto il libro e sono venuta all’anteprima a Crema, ma in quell’occasione non ho potuto visitarla. Ci sono ritornata ad aprile e a giugno, durante il festival cinematografico. Mi sembrava di essere nel film, l’atmosfera era la stessa”. Analizzati in lungo e in largo, l’atmosfera ed i luoghi sono, secondo Sara, elementi centrali della narrazione filmica, che si raccontano nella loro immobilità, catturando l’attenzione del pubblico. Zaino in spalla: la trasformazione da spettatore a turista è presto fatta. Non importa se mossa dal desiderio di rivivere la storia o di visitarne i luoghi, motivato da una fame di scoperta. In ogni caso “Crema è accogliente, si è reinventata per abbracciare un numero elevato di visitatori, giunti da lontano per lo stesso motivo”.

 

Turisti come amici

Da piccola cittadina di provincia a meta di interesse cineturistico, Crema non ha mai perso il suo tratto distintivo. “La tranquillità di questi luoghi, unita alla cordialità delle persone che vi abitano mi ha conquistata”. Perché a Crema accogliere è uno stile di vita. Lo racconta dall’altro capo del telefono Franco Bianchessi, vicepresidente della Pro Loco. “La nostra strategia comunicativa? La semplicità”. Abbiamo scelto di trattare i turisti come degli amici, di entrare nella loro vita in punta di piedi e di non andarcene più”. Di storie da raccontare Franco ne avrebbe tantissime, tutte diverse, tutte uniche, tutte legate dalla passione per il nostro territorio. “Ho vissuto da spettatore tante vicende diverse: dagli innamorati che si sono promessi amore eterno in Piazza Duomo, fino a persone sole in cerca di risposte, forse perché avevano colto nel film l’opportunità di vivere la loro storia”. Di sciogliere alcuni nodi e crearne di altri. Indistruttibili, come i rapporti che non conoscono confini. “Sono arrivate persone da quasi tutto il mondo, in particolare dalla Cina, dal Giappone e dalla Corea del Sud”. Tutti (o quasi) hanno lasciato una traccia: “Abbiamo raccolto le firme dei visitatori su uno striscione lungo 6 metri”.

 

Strategie di comunicazione

“Penso che Call me by your name – riprende Sara – abbia generato un fenomeno di aggregazione degno di nota”. Anzi, di studio. La copertina blu della sua tesi racconta il lavoro di diversi mesi e palesa tutto l’interesse per un evento che ha coinvolto una piccola città e l’ha resa grande agli occhi di tanti. “Nei mesi antecedenti alla discussione della tesi mi sono interfacciata con la Pro loco locale per comprendere la strategia di comunicazione adottata”. Basata, anzitutto, su una sinergia vincente di strumenti innovativi e tradizionali. Dalle classiche brochure, passando per l’uso di web, social media, app e audioguide, fino alla realizzazione di nuovi progetti e pacchetti turistici per generare una vera e propria “brand identity”, che fa leva su “cultura, territorio, turismo e valorizzazione del patrimonio”. “È stato fatto un buon uso della comunicazione sui social, in particolare su Instagram – ammette – combinato, come anticipavo, con una buona azione di marketing territoriale”. Decisamente al passo coi tempi: “Vista la situazione di emergenza sanitaria – aggiunge Franco – stiamo preparando mascherine dedicate a Cmbyn e ci stiamo attrezzando anche per realizzare i famosi braccialetti colorati”. Buona, secondo Sara, anche la copertura mediatica assicurata dalla stampa locale: “Ho letto diversi articoli che mi hanno consentito di fare un quadro completo. Penso, in definitiva, che la combinazione tra online e offline sia stata ottima”, anche se, in conclusione del suo lavoro, consiglia la creazione di una pagina social dedicata alla promozione dei luoghi di Cmbyn. Potrebbe essere, quindi, questo il segreto per guidare meglio i turisti lungo itinerari del cuore: “Ho visto Crema, ma devo ancora visitare la campagna”. Campagnola Cremasca, Ricengo, Pandino, Moscazzano, Farinate e Montodine dunque, la attendono per completare il tour.

 

Laurea online

Sfoglia le pagine della tesi da casa, perché anche la sua è stata una laurea online. “Avrei dovuto laurearmi a marzo, ma la situazione di emergenza sanitaria ha fatto slittare tutto. Mi è mancata la discussione tradizionale, ma è andato tutto per il meglio”. Al termine della dissertazione, la proclamazione con il massimo dei voti ed il desiderio di correre verso il domani. “Mi piacerebbe rimanere nell’ambito della comunicazione museale o nel settore cinematografico. Ora come ora, non so bene cosa sarà”. Sappiamo, però, che il suo presente, come quello di molti altri giovani, parla cremasco. “Abbiamo notizia di altri elaborati sul film che verranno discussi a breve e ne siamo molto contenti” assicura Franco. Del resto la felicità è una bella emozione: chiamiamola con il suo nome.

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