02-05-2023 ore 11:21 | Cultura - Storia
di Claudia Cerioli

Salvirola, classi quinte in visita al museo dei fratelli Cervi. 'Educazione all'antifascismo'

Arrivarci non è stato facile ma ne è valsa la pena. Da Salvirola a Gattatico, alla casa museo dei fratelli Cervi: è questo l’ultimo viaggio d’istruzione fatto nei giorni scorsi dalla classe quinta della scuola primaria. Grazie al patrocinio dell’associazione nazionale partigiani di Cremona, guidata da Gian Carlo Corada, alla collaborazione dell’Istituto “Alcide Cervi” che ha donato la guida e l’ingresso gratuito e a quella dell’amministrazione comunale di Salvirola, gli allievi dell’ultimo anno delle elementari, hanno potuto toccare con mano la storia di questa famiglia antifascista. Fucilati insieme a Quarto Camurri per rappresaglia nel dicembre del 1943, la vicenda dei sette figli maschi di Genoeffa e Alcide ha assunto da subito un forte valore simbolico, mentre la loro casa – durante il secondo conflitto mondiale punto di riferimento e di concreto aiuto per antifascisti, renitenti alla leva, e per chi si opponeva alla guerra – è diventata la meta privilegiata di tutti coloro che si riconoscono nei valori dell’antifascismo e della democrazia. Arrivati in treno da Codogno, la classe quinta guidata dal maestro Alex Corlazzoli, è stata accolta nella biblioteca del museo per poi essere accompagnata nei diversi luoghi che raccontano la famiglia protagonista della vicenda partigiana reggiana.

 

La scuola ha il compito di educare all’antifascismo

“Quest’anno ho deciso – spiega Corlazzoli – di far vivere il 25 aprile dei miei alunni in questo modo. La scuola ha il compito di educare all’antifascismo. Restare a casa il giorno della Liberazione non serve se ciò non è affiancato ad un lavoro fatto in classe o fuori dall’aula sui valori della Resistenza. La sensibilità di Gian Carlo Corada e del museo Cervi, ci ha permesso di realizzare questa uscita didattica in treno dando ancora una volta prova di come la scuola debba interagire con il territorio”. Per i ragazzi è stata una vera e propria scoperta: a Casa Cervi convivono i vecchi attrezzi del lavoro nei campi, con le tecnologie multimediali: dal 2005 è in funzione la quadrisfera, una coinvolgente installazione che “avvolge” il visitatore nella storia del ‘900. La storia della famiglia è una finestra attraverso cui osservare il fascismo e il suo contrario, la realtà sociale delle generazioni dietro l’angolo.

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