01-06-2024 ore 16:42 | Cultura - Proiezioni
di Paolo Emilio Solzi

La versione estesa del film cult Donnie Darko arriva per la prima volta nei cinema italiani

Lunedì 3 giugno 2024 alla Multisala Portanova di Crema sarà proiettata la versione estesa del film Donnie Darko, in occasione del suo ventesimo anniversario.

 

Da flop a cult

Scritto e diretto dal giovane esordiente Richard Kelly, Donnie Darko è uno dei film cult della generazione dei Millennials (e non solo). Uscì nei cinema statunitensi il 26 ottobre 2001, pochi giorni prima di Halloween e poche settimane dopo gli attentati dell’11 settembre. Fu un flop clamoroso, forse perché venne presentato come un horror (non lo è affatto), forse perché in quel momento gli americani avevano già abbastanza paura e non gradivano vedere un film disturbante, in cui si verifica anche un incidente che riguarda un aeroplano. Malgrado il budget limitato, Donnie Darko vantava un cast ricco di volti amatissimi (Patrick Swayze, Drew Barrymore), vecchie glorie (Katharine Ross, Patience Cleveland) e attori giovani che avrebbero fatto carriera (Jake Gyllenhaal, Maggie Gyllenhaal, Jena Malone, Seth Rogen), oltre alla bravissima Beth Grant e alla piccola Daveigh Chase (che interpreterà Samara Morgan in The Ring di Gore Verbinski). Tuttavia ciò non gli evitò l’insuccesso al botteghino e la critica lo liquidò come un B-movie, tanto che Donnie Darko arrivò in Italia solo il 19 novembre 2004. Donnie Darko ebbe un effetto dirompente sui giovani europei. Alcuni ne rimasero sconvolti, soffrendo per anni di allucinazioni ipnagogiche nel dormiveglia (un po’ come il protagonista). Altri, nel tentativo di comprenderne il significato, elaborarono teorie su teorie, nessuna delle quali fu mai indicata dalla produzione o dal regista come quella giusta (una storia così intricata e misteriosa si presta inevitabilmente a varie interpretazioni). Il terrificante coniglio antropomorfo Frank divenne subito iconico, come pure la malinconica cover di Mad World dei Tears For Fears creata apposta per il film da Michael Andrews e Gary Jules.

 

Nostalgia degli anni Ottanta

Come accade spesso ai film a basso budget ma pieni di idee geniali, Donnie Darko, dopo il flop iniziale e le stroncature della critica, fece discutere moltissimo il pubblico e in pochi anni divenne un’opera di culto, finché nel 2008 la rivista Empire lo inserì addirittura al 53° posto nella lista dei 500 migliori film di tutti i tempi. Donnie Darko è ambientato nel mese di ottobre del 1988. La nostalgia di quel periodo traspare dappertutto: l’atmosfera, le canzoni, i duelli televisivi fra il repubblicano George H. W. Bush e il democratico Michael Dukakis, oggetti come la tessera di Blockbuster, scene che ricordano pellicole per bambini e ragazzi degli anni Ottanta (ET, The Goonies, Stand By Me), citazioni esplicite del romanzo IT di Stephen King e di film quali Ritorno al Futuro, La Casa e L’Ultima Tentazione di Cristo. A causa del budget esiguo, Donnie Darko è stato girato in soli 28 giorni (gli stessi in cui avvengono le vicende narrate) ed è quasi privo di effetti visivi: ricordiamo i tracciati spazio-temporali che fuoriescono dal petto delle persone (un omaggio ai Nativi del Mare in The Abyss di James Cameron).

 

Universi tangenti e viaggi nel tempo

La versione estesa di Donnie Darko, uscita nelle sale americane nel 2004, aggiunge circa 20 minuti di scene inedite alla versione originale. La colonna sonora è parzialmente cambiata. Vengono approfondite le teorie fantascientifiche su cui si basa la trama: il protagonista ogni tanto legge qualche riga del libro Filosofia dei Viaggi nel Tempo di Roberta Sparrow. Si tratta di un testo inesistente, ideato appositamente per il film, ispirato alle teorie del popolarissimo cosmologo tetraplegico Stephen Hawking. In sintesi, secondo l’autrice, nel nostro universo si aprono portali che creano paradossi spazio-temporali e, di conseguenza, universi tangenti assai instabili, che durano solo poche settimane prima di collassare. In queste dimensioni parallele, agiscono strani personaggi: il Ricevitore Vivente (il protagonista, che ha il compito di risolvere il paradosso spazio-temporale), il Morto Manipolato (Frank, deceduto nell’universo tangente, che deve guidare il ricevitore) e i Viventi Manipolati (persone vicine al ricevitore, che inconsapevolmente compiono azioni che lo aiutano nella sua missione). Insomma, la versione estesa di Donnie Darko è più complessa e lascia meno spazio alle interpretazioni soggettive. Analizzando le teorie della Sparrow, che aiutano – si fa per dire – a capire meglio tutta la vicenda e il suo finale, i critici cinematografici e i fans di Donnie Darko ritengono che l’intero film, tranne la conclusione, si svolga in un universo tangente. Sia come sia, Donnie Darko resta un’opera affascinante e controversa. L’umore complessivamente cupo della storia viene spesso addolcito da momenti esilaranti. Ammesso che una pellicola siffatta possa essere inquadrata in un solo genere, e malgrado le apparizioni di Frank facciano raggelare il sangue, siamo certamente più vicini alla fantascienza che all’horror. È chiaro fin dall’inizio che Frank non è un fantasma o un demone (con il gusto per le profezie apocalittiche) che si diverte a spaventare il protagonista. Gli psichiatri credono che quest’ultimo sia uno schizofrenico paranoide – convinto che la distruzione sia necessaria per intraprendere un nuovo processo creativo – e che Frank sia una sua allucinazione (un amico immaginario che rappresenta il suo lato aggressivo). Ma, secondo il trattato della Sparrow, il “coniglio mannaro” ha un ruolo più importante.

 

Prima volta nei cinema italiani

La versione estesa di Donnie Darko è arrivata in Italia nel 2005 solo in DVD. Il 3 giugno 2024 rappresenta un’occasione – forse irripetibile nel nostro universo – per i cremaschi che vogliono ammirarla al cinema. E magari provare a capirci qualcosa in più, dato che “il multiverso è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco”.

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