“In un momento in cui tra i ragazzi dilaga lo scetticismo, la mostra vuole essere un messaggio di apertura e raccontare la storia, soprattutto umana, di De Gasperi. Un’occasione e un’opportunità per riprendere fiducia e tornare a credere nella politica e nell’impegno per il bene comune”. Così gli studenti Francesco Bechis e Andrea Belfiore hanno introdotto la mostra De Gasperi, il coraggio di costruire, allestita in sala Agello e affiancata dall’installazione Lodovico Benvenuti, un cremasco per l'Europa. L’inaugurazione ufficiale è avvenuta questa mattina alla presenza degli alunni degli istituti superiori Sraffa, Manziana e delle medie di Trescore Cremasco.
Fare memoria
La mostra è organizzata dalla Diocesi e dal Rotary club Crema in collaborazione con la Fondazione De Gasperi e il sostegno del Comune di Crema, della Fondazione Cariplo e del Consiglio regionale della Lombardia. Soddisfazione è stata espresa dal presidente del Rotary Renato Crotti. “Con un linguaggio moderno e multimediale vogliamo tornare a vivere un’esperienza del passato. Fare memoria non significa ricordare a memoria ma lasciarci coinvolgere dalle esperienze di questi uomini”. Questo l’intervento rivolto agli studenti in sala dal presidente della commissione diocesana per la pastorale sociale e del lavoro Marco Cassinotti. Nell’indirizzo di saluto il sindaco di Crema Stefania Bonaldi ha messo in luce “la statura morale” dei due personaggi, definiti “giganti rispetto alle figure politiche attuali. Dignità e onestà sono due termini che li connotano e ne evidenziano il ruolo; due termini da cui deve ripartire la buona politica”. Gianni Rossoni, intervenuto in luogo del presidente della Provincia Davide Viola, ha invitato i ragazzi a “lasciarsi provocare da questi esempi positivi rispetto ad un impegno nella vita socio politica del territorio”. L’amministratore diocesano don Maurizio Vailati ha sottolineato l’importanza di guardare “con occhio critico il passato per trovare chiavi di lettura per interpretare il momento storico che stiamo vivendo”.
Riscatto dell’uomo
L’installazione ricorda anche l’illustre politico cremasco Lodovico Benvenuti, nel cinquantesimo della sua scomparsa e ne testimonia la vicinanza al presidente De Gasperi. “Due uomini di fede, non intesa unicamente in senso religioso, ma convinti della possibilità di realizzare un miglioramento delle condizioni umane. Entrambi avevano vissuto due guerre mondiali e avevano visto da vicino i risultati della disunione. Per loro l’ideale di integrazione federalista europea era elemento per migliorare le condizioni di vita dei popoli. Due persone che credevano nella capacità dell’uomo di riscattarsi”. Nelle parole di Ferrante Benvenuti le convinzioni che hanno unito il padre Lodovico ad Alcide De Gasperi.
Identità, vocazione e sogno
L’installazione, partendo dal testamento spirituale di Alcide De Gasperi del 1935, propone tre isole tematiche, ciascuna suddivisa in due facciate e corredata da immagini, foto e oggetti. La prima è dedicata all’identità e mette al centro la famiglia e il territorio d’origine, ovvero il Trentino Alto Adige. La seconda prende in esame la vocazione nell’ambito politico e della fede. La terza isola è dedicata al sogno: quello di un’Italia democratica e dell’Europa unita nella pace e nella giustizia. Come precisato dal vice presidente della Fondazione De Gasperi Armando Tarullo, la mostra è stata creata da un gruppo di ragazzi universitari accompagnati dalla figlia Maria Rosa De Gasperi. Hanno registrato e rielaborato la storia, gli ideali, le esperienze e gli episodi maggiormente significativi della vita dello statista. Sarà possibile visitarla fino a sabato 18 marzo nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30; sabato e domenica dalle 15.30 alle 18.