31-01-2015 ore 12:03 | Cronaca - Crema
di Gianni Carrolli

Crema. Luogo di preghiera, favorevole il vescovo Cantoni: “Musulmani fratelli da accogliere e riconoscere nella loro dignità”

“Non è mio compito offrire una risposta politica sul tema dell’accoglienza dei musulmani e sui luoghi di culto, in quanto è di competenza delle autorità civili, che faranno riferimento alle attuali legislazioni. Ritengo che un luogo di preghiera debba essere riconosciuto per non restare solo sul piano teorico”. Così il vescovo di Crema, Oscar Cantoni, in un documento intitolato Oltre i muri e redatto in occasione della tradizionale Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani.

 

Resistenza emotiva

Ad una settimana dal Consiglio comunale aperto sull'ipotesi di realizzazione di un centro culturale arabo in via Milano, il vescovo spiega: “Una certa resistenza più emotiva che razionale, un clima di paura, derivato e giustificato in parte anche dai recenti atti terroristici che hanno insanguinato la Francia e non solo, ci porta a considerare gli immigrati, i membri di religioni diverse, soprattutto i Musulmani, presenti sul nostro territorio, come persone da cui difendersi o da cui salvaguardarsi, prima ancora che fratelli da accogliere e riconoscere nella loro dignità”. Tuttavia, ammette il vescovo, “i pareri sono discordi, anche nella nostra comunità ecclesiale, offrendo ciascuno motivazioni comprensibili, che spesso però sottendono una sfiducia nella accettazione della diversità dell’altro. Tali focosi dibattiti generano a volte anche lo svilupparsi di sottili divisioni interne, che alla fine fanno il buon gioco del diavolo, il quale non cerca altro che le nostre divisioni”.

 

Dialogo interreligioso

“Al di là di molti luoghi comuni – prosegue monsignor Cantoni - la nostra comunità ecclesiale ha avviato significative forme di dialogo e di accoglienza, in piena gratuità. Ne è prova la presenza di ragazzi musulmani ai grest delle nostre parrocchie, il servizio generoso della Caritas a quanti chiedono aiuto, indipendentemente dalla religione professata, l’assistenza del nostro Consultorio familiare alle donne straniere in difficoltà: tutti segni questi che dicono concretamente che l’atteggiamento non è di chiusura o di indisponibilità”.


Vivere in armonia

“Non diamo per scontato che è impossibile vivere in armonia con quanti provengono da altre culture e religioni. Senza per nulla sminuire la ricchezza e la fecondità della nostra fede cristiana, dovremmo considerare come in una società secolarizzata quale è la nostra, dove la tendenza prevalente è quella di relegare la religione a un fatto privato e, molto di più, dove si è portati a credere che l’uomo possa sostituirsi a Dio, anzi a fare a meno di lui, tutte le religioni sono un forte richiamo al trascendente, e nello stesso tempo, un’ occasione per la promozione della dignità della persona, un servizio nella costruzione della pace e della giustizia”.


Il vero Islam si oppone alla violenza

“In quanto poi agli episodi ben noti di fondamentalismo violento, davvero preoccupanti ed esecrabili, occorre ricordare, sono le parole stesse di Christian de Chergé, superiore della fraternità trappista, che “tutto ciò che si può commettere un po’ ovunque o dire o credere in nome di un Islam duro e incontestabilmente offensivo, io dico semplicemente che quello non è l’Islam di Dio”, perché il vero Islam e un’adeguata interpretazione del Corano, sottolinea Papa Francesco, “si oppongono ad ogni violenza”.

 

Ricerca della verità e della bellezza

“Continuiamo, quindi, con umiltà e senza improvvisazioni, anche attraverso uno studio serio e approfondito, nella ricerca appassionata della verità e della bellezza, visibili nel cuore di ogni persona e presenti in ogni autentica espressione religiosa” conclude monsignor Cantoni. In allegato il documento completo, compresa la lettera redatta per l'XI Giornata per il dialogo cristiano islamico del 27 ottobre 2012.

1256