30-12-2024 ore 18:30 | Cronaca - Dall'italia
di Giulia Tosoni

La Centrale Nue 112 di Brescia compie 10 anni. Gestite all'anno più di 1,3 milioni di chiamate

ll 17 dicembre 2014, la Centrale Nue (Numero unico di emergenza) 112 di Brescia entrava in funzione, completando il progetto regionale lombardo, gestito e affidato all’Agenzia regionale dell’emergenza urgenza (Areu), di unificazione del numero di emergenza. In dieci anni, la Centrale è diventata un punto di riferimento per la sicurezza di milioni di cittadini, gestendo una media di 3.200 chiamate al giorno e oltre 1,3 milioni l’anno. Questo importante traguardo è stato raggiunto grazie alla preparazione, alla competenza e alla passione del personale che, quotidianamente, garantisce interventi tempestivi e appropriati. La centrale di Brescia copre le province di Sondrio, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia, servendo complessivamente 2.970.674 abitanti.

 

I 10 anni

Sabato 14 dicembre alla caserma di Goito San Gaetano (Bs) sono stati festeggiati i 10 anni. Presenti il direttore generale di Areu, Massimo Lombardo; gli assessori regionali Guido Bertolaso (welfare), Simona Tironi (istruzione, formazione e lavoro) e Giorgio Maione (ambiente); i consiglieri regionali Floriano Massardi e Claudia Carzeri e l’assessore comunale Marco Fenaroli. Presenti anche il vicario episcopale monsignor Daniele Faita che ha benedetto la Centrale coordinata da Rainiero Razzini, il questore Eugenio Spina, il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Vittorio Fragalà, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Francesco Maceroni e il capitano di Fregata, Antonello Ragadale. Il saluto introduttivo è stato del tenente colonnello Davide Maghini, comandante del reparto attività territoriali di Brescia

 

‘Un grazie agli operatori delle centrali’

La Centrale di Brescia è l’ultima delle tre strutture Nue attivate da Areu in Lombardia. La prima è stata quella di Varese, inaugurata nel 2010 e pioniera a livello nazionale, seguita dalla Centrale di Milano nel 2013. “Un’esperienza importante – ha detto il direttore generale di Areu, Lombardo – perché la Lombardia è stata la prima ad attivare il Nue. I nostri operatori sono fantastici e hanno imparato e sviluppato  tutte le tecnologie che l’Agenzia mette a disposizione. Oggi hanno un compito importante oltre a quello di far progredire la Centrale 112, e cioè fare formazione per i colleghi delle altre regioni per arrivare rapidamente all’attivazione del Numero Unico anche dove oggi ancora non è usato”. Le tre centrali si suddividono il territorio regionale con criteri di equa distribuzione della popolazione, servendo ciascuna un numero di abitanti simile nonostante le differenze in termini di superficie e orografia.

 

La stretta collaborazione

“Oggi – ha aggiunto l’assessore Bertolaso – siamo nel tempio di quelli che fanno presto: i secondi, i minuti e i tempi di risposta devono essere sempre i più rapidi possibili. Il fare presto è il primo comandamento di tutti quelli che si occupano di gestione della cosa pubblica e in particolare per i responsabili dell'assistenza sanitaria e della tutela della salute”. Il Nue 112 opera in stretta collaborazione con le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e il soccorso sanitario. Nello specifico, la centrale di Brescia interagisce con: due sale operative regionali di emergenza sanitaria (Soreu Alpi e Pianura); sei questure, 10 commissariati di Polizia di stato, 23 centrali dell’arma dei Carabinieri, sei centrali dei vigili del fuoco e una sala operativa della capitaneria di porto.

 

Un decennio di risultati concreti

In dieci anni, la Centrale di Brescia ha dimostrato una straordinaria efficienza nel rispondere alle necessità di un territorio vasto ed eterogeneo. Grazie al lavoro di un team altamente qualificato e costantemente aggiornato, sono state gestite oltre 13,7 milioni di chiamate, inoltrando agli enti competenti solo le reali richieste di soccorso. Durante la pandemia la Centrale ha giocato un ruolo cruciale, gestendo un volume crescente di chiamate e garantendo la continuità dei servizi di emergenza sanitaria. Grazie alla sua capacità di filtrare e indirizzare le richieste in modo efficiente, ha contribuito a contenere la pressione sui servizi sanitari e a salvare numerose vite.

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