29-11-2020 ore 20:34 | Cronaca - Crema
di Giovanni Colombi

Crema. Cerimonia allo stadio Voltini nel ricordo dei partigiani caduti per la libertà

Stamattina presso lo stadio Voltini, con una breve cerimonia causa le restrizioni anti Covid19, è stato celebrato il ricordo del 76° anniversario della fucilazione dei quattro giovani partigiani Antonio Pedrazzini, Gaetano Paganini, Ernesto Monfredini, Luigi Bestazza avvenuta il 29 novembre del 1944 da parte della milizia fascista di Crema. Presenti il sindaco di Crema Stefania Bonaldi, il sindaco di Castelleone Pietro Fiori, il sindaco di Castiglione d'Adda Costantino Pesadori e il presidente di Anpi Crema, Paolo Balzari. “La cronaca del tempo – spiega Balzari - i pochi documenti conservati ci dicono che furono condotti qui su un camioncino scoperto seduti sulle proprie bare, fecero un giro per le vie di Crema. I banditi, le prede andavano con cinismo mostrate, messe in mostra, i loro volti erano segnati, il corpo reso debole dalle percosse, furono costretti a portare le proprie bare nei pressi del luogo della fucilazione. La lapide per onorarne la memoria è stata posta il 28 novembre del 2004. Da allora tutti gli anni, grazie all'impegno delle vostre amministrazioni e dell'Anpi cremonese e lodigiana, con emozione e omaggio effettuiamo la posa di una corona d'alloro alla presenza dei cari familiari e della cittadinanza”.

 

Tenere viva la memoria

“Quest'anno le limitazioni – prosegue il presidente di Anpi Crema - determinate dall'emergenza sanitaria ci impongono una celebrazione essenziale. Siamo qui oggi in questa giornata, che è resa ancora più triste dall'assenza dei numerosi compagni, amici, rappresentanze delle sezioni ANPI, ma soprattutto dei familiari. A tutti loro va il nostro abbraccio. Ricordiamo con affetto il saluto che sempre ci portava Germano Monfredini, fratello di Ernesto, uno dei giovani partigiani fucilati. Le sue parole erano seguite da tutti con attenzione e commozione, il suo ricordo del dramma della cattura del fratello avvenuta in casa a Castelleone, e il dolore della famiglia nei giorni seguenti. Siamo qui perché gli uomini e le donne della Resistenza vanno onorati, tutti i protagonisti della lotta di liberazione, dei venti mesi, che allora riscattarono l' Italia dall'infamia di un ventennio di dittatura di guerre di aggressione, di repressione omicida di qualsiasi opposizione. Di quelle donne e di quegli uomini ci rimane una memoria fondativa, che è la ragione dell'esistenza della nostra associazione. Siamo qui per rinnovare a tutti noi il debito inestinguibile che abbiamo nei loro confronti, ecco il monito il testamento di centomila morti, citato da Piero Calamandrei, hanno dato la loro giovane vita per ridare a tutti noi, alla nostra Patria la libertà la pace la democrazia”.

 

Resistenza, come scelta di libertà”

“Resistenza come necessità di scegliere da che parte stare – conclude Balzari - Resistenza, quel messaggio universale, senza tempo, perché essere partigiani, in ogni momento storico, in ogni parte del mondo, significa come ci insegna Gramsci non essere indifferenti, non voltarsi dall'altra parte, schierarsi. Ecco perché siamo qui oggi e sentiamo il dovere di onorarli e sempre lo faremo. Sono tutti nostri lutti, lutti della nostro paese. Luigi, Antonio, Gaetano, Ernesto. A tutti i caduti per la libertà ai tanti che ci hanno lasciato nel corso di questo anno e permettetemi di citare una ferita recente come il professore Elia Ruggeri, ci ha lasciati il mese scorso (partigiano era amico di Monfredini). A tutti loro va il nostro grazie”.

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