Alessandro Pasini è stato condannato a sei anni di reclusione per “occultamento e distruzione di cadavere e per l'incendio dell'auto” ma assolto dall'accusa di omicidio volontario di Sabrina Beccalli. Dopo la lettura in aula della sentenza da parte del giudice Elisa Bombelli, l'uomo è stato scarcerato. Lo scorso 15 ottobre il pubblico ministero Lisa Saccaro aveva chiesto una condanna a 30 anni di carcere per omicidio e ulteriori 12 anni per “distruzione e occultamento del cadavere e per incendio aggravato”, con conseguente “pericolo per l’incolumità pubblica” e “crollo di edificio”. Il tutto ridotto a 28 anni per il ricorso al rito abbreviato. Secondo il pm Pasini aveva agito con “sconcertante assenza di scrupolo nel tentativo di garantirsi l’impunità per i delitti commessi”.
Le opposte versioni
Il quarantaseienne cremasco ha sempre sostenuto che Sabrina fosse morta per un'overdose. Erano insieme in casa ma lui si era assopito e al risveglio l'aveva trovata senza vita in bagno. Preso dal panico aveva allora avvolto il corpo in una coperta, l'aveva caricato nell'auto della donna e l'aveva trasportata a Vergonzana, dove aveva dato fuoco alla Panda e al corpo della donna. Secondo la Procura di Cremona, sarebbe invece stata uccisa dopo aver rifiutato un rapporto sessuale. Gli inquirenti sostengono che abbia ripulito l’appartamento e tagliato il tubo del gas per farlo esplodere e l'auto bruciata per cancellare le prove della violenza. Le condizioni del corpo e il fatto che parte dei resti (scambiati per un cane dal veterinario dell’Ats chiamato dai carabinieri) fossero stati distrutti, non hanno consentito di appurare con certezza le cause del decesso.
Le reazioni
Alla lettura della sentenza le reazioni sono state diametralmente opposte. “Siamo attoniti – spiega l'avvocato di parte civile Antonino Andronico – non ce lo aspettavamo affatto: assolto con formula piena perchè il fatto non sussiste. Ora non ci resta che attendere le motivazioni della sentenza”. Fuori dall'aula i familiari di Sabrina Beccalli non sono riusciti a trattenere la rabbia e lo sdegno. Per gli avvocati difensori di Pasini, Paolo Sperolini e Stefania Amato, “si tratta di una decisione che rispecchia gli atti processuali. Il nostro assistito è stato assolto dal reato di omicidio e da poche ore è ritornato in libertà”.