29-06-2015 ore 18:05 | Cronaca - Milano
di Andrea Galvani

Terza Commissione Sanità, Crema nell'Ats della Val Padana. Il documento approvato con l'astensione di Forza Italia e col voto contrario delle minoranze

Oggi la Terza commissione sanità della Regione ha approvato, con l’astensione di Forza Italia e Fratelli d’Italia col voto contrario di tutte le minoranze - assenti Pensionati e Fuxia People - un testo  (in allegato) che prevede modifiche all’organizzazione della sanità sui territori. A breve inizierà la discussione della nuova suddivisione delle ASL, che diventeranno ATS (Aziende territoriali della salute) e Aziende ospedaliere che verranno diminuite e trasformate in Asst (Aziende socio sanitarie territoriali). In base a questo documento Crema perderebbe la propria autonomia ed entrerebbe a far parte dell'ATS della Val Padana, formata dall'ASST di Cremona, comprendente la Provincia di Cremona ed il Distretto ASL di Viadana (MN) e l'ASST di Mantova, comprendente la Provincia di Mantova ad eccezione del Distretto ASL di Viadana.

 

La geografia degli ospedali

Come spiegano il segretario provinciale ed il consigliere regionale del PD, Matteo Piloni ed Agostino Alloni “sulla geografia dei nuovi ospedali, con le otto Aziende Territoriali della Salute e le nuove Aziende Socio Sanitarie Territoriali, hanno marcato la loro contrarietà Forza Italia, il partito dell’assessore alla Sanità e Fratelli d’Italia, che si sono astenuti. Anche Ncd, pur votando a favore, ha chiarito con il coordinatore regionale Alessandro Colucci che entro il voto in Aula andranno apportate modifiche”.

 

Confini provinciali

Gli esponenti del Partito democratico si dicono fortemente preoccupati per lo scenario che si sta prefigurando “in quanto il rischio è quello di mettere insieme aziende secondo i semplici confini provinciali, togliendo autonomie e mettendo insieme strutture che non hanno alcun senso stiano insieme. Tra queste il rischio è vedere accorpare le aziende delle province di Cremona con Mantova. Lo scenario che si prospetta è far perdere autonomia alla azienda ospedaliera di Crema che, al contrario, non solo dovrebbe veder mantenuta la propria autonomia territoriale, ma che in un’ottica di area vasta potrebbe collegarsi con altre strutture come quella di Lodi e non certo Mantova”.

Strutture indebolite

La Riforma regionale, sostengono i democratici, “non solo non affronta i nodi veri, ma indebolisce ulteriormente le strutture sanitarie territoriali. Il territorio della nostra provincia è stretto e lungo. Dal primo all’ultimo Comune ci sono 160 km: va perciò considerata questa specificità. Occorre, dunque, mantenere l’autonomia dell’ospedale di Crema che copre metà degli abitanti totali della provincia per l’erogazione dei servizi sociosanitari, invece di pensare di tenere solo quello di Cremona come presidio di primo livello”.

 

La Riforma parziale

Nei prossimi giorni approderà dunque in consiglio di Regione Lombardia la proposta di riforma della sanità. “Una proposta che si preannuncia essere di fatto una riforma parziale – commenta Alloni - in quanto non andrà ad affrontare i veri problemi della sanità lombarda e tra questi come garantire una sanità di qualità con risorse sempre più scarse; la Lombardia ha fatto esplodere la propria spesa sanitaria, scaricandola sulle spalle dei cittadini”. Non passa in secondo piano il tema dell'aumento della cronicità e dell'età dei cittadini lombardi, ma anche “le questioni legate al rapporto con l’università, la salute mentale, la prevenzione, i controlli, i criteri di nomina dei direttori generali, i tempi di attesa, i ticket, il ruolo dei comuni, solo per fare alcuni esempi”.

 

Opportunità di crescita

“Come Pd – conclude Piloni - siamo impegnati in queste ore a far comprendere le ragioni dell’intera provincia di Cremona, che può vedere in un assetto basato sul merito e sui dati e non sulla banale comodità, un’opportunità di crescita. Infatti una riforma vera avrebbe dovuto cogliere l’occasione del riordino delle province cominciando a riempire di contenuti, insieme ai soggetti interessati, il concetto di area vasta. Un concetto che secondo noi deve considerare la reale situazione dei territori in ottica programmatoria, utilizzando i confini provinciali per ragionare per davvero in una logica di area vasta e omogenea”.

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