Nel vertice promosso da ANCI Lombardia e Associazione Lagautonomie presso la Provincia di Cremona, s'è discusso del Decreto Enti locali Comuni, Comuni, territorio, intercomunalità, Area Vasta con il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti, Pd, l'onorevole Danilo Toninelli, M5S, il presidente della Provincia di Cremona Carlo Vezzini, il delegato Anci Lombardia Gianni Rossoni e Giuseppe Tadioli per Legautonomie.
Le modifiche al Decreto
Sul tappeto il futuro dell’Area Vasta ex Provincia ed il personale, i servizi al territorio, la riorganizzazioni delle funzioni, le novità introdotte dal recente Decreto Enti locali suscettibile di modifiche, visto che al momento mostra ancora lacune tecniche che vanno modificate per dare un futuro alle costituende Aree Vaste ed ai Comuni e Province, per meglio superare le criticità finanziarie del 2015 e programmare al meglio le proprie attività.
Tagli a risorse e servizi
Seconco il delegato Anci Lombardia e sindaco di Offanengo Gianni Rossoni, sono evidenti le difficoltà che stanno attraversando le province, con tagli a risorse e servizi: in Lombardia ben 10 su 12 province non chiuderanno i bilanci, con probabili dissesti economici. Un quadro drammatico che richiede tempestivi correttivi, soprattutto nel 2016 e 2017 visti i tagli progressivi alle risorse rispettivamente di 2 e 3 miliardi di euro. In sostanza urgono interventi a vari livelli, compreso le Regioni ed i Comuni, dove ognuno deve fare la propria parte.
Cortocircuito normativo
“Errori di approccio alla riforma Delrio – ha precisato il presidente della Provincia Carlo Vezzini –non sono mancati neppure in Lombardia. Non si può negare il cortocircuito normativo tra la riforma stessa e la legge 190/2014 che ha penalizzato i bilanci degli enti locali e l’evidente stato di crisi delle Province, oltre a quanto evidenziato in tal senso nella relazione della Corte dei Conti. Abbiamo fatto la Paullese, sì, ma nell’attuale situazione finanziaria come gestirla? Stiam facendo tutti gli sforzi possibili per chiudere il bilancio, ma è un percorso tutto in salita. Ogni ente deve fare la sua parte per uscire da questo tunnel”.
L'identità territoriale
Diversi i sindaci intervenuti che hanno evidenziato difficoltà di bilancio come nell’erogazione dei servizi, criticità pure nelle Unioni dei Comuni dove vi sono spinte e controspinte basate sulla identità territoriale: un quadro difficile e molto complesso che non permette di dare una visione di sistema territoriale a medio periodo; molto critico Danilo Toninelli sia sul percorso di avvio della riforma che sulla gestione operativa del personale in mobilità e dell’allocazione delle funzioni. Il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, ha auspicato una migliore interazione con i comuni limitrofi, un efficientamento generale delle procedure burocratiche; tuttavia la stessa riforma contiene opportunità per la creazione di una reale Area Vasta, con una riorganizzazione delle funzioni al servizio delle comunità locali.
Al pari della Grecia
Il sottosegretario Luciano Pizzetti ha illustrato il punto di partenza in cui si trovava l’Italia al pari della Grecia, ma diversamente da questa, ha avviato il percorso di riforme, evitando di tagliare il 37% dei salari, il 48% le pensioni il 30% dei dipendenti pubblici: “dalla crisi se ne esce meglio se si decentra, garantendo il principio di un’equa ripartizione di risorse e funzioni. Le stesse Regioni purtroppo sono poco presenti al dibattito sulle riforme costituzionali”.
Grande agenzia dei Comuni
“Lo Stato – ha aggiunto Pizzetti - deve garantire le risorse per il compimento della Delrio superando la fase di emergenza del 2015 e rivedendo i tagli 2016 e 2017. Le Regioni al contempo devono fare la loro parte entro i tempi stabiliti, che non sono stati rispettati. Se non lo faranno interverrà lo Stato. In tal modo si penalizzano le Aree Vaste e la riorganizzazione dei servizi ai territori stessi. L’Area Vasta sarà una grande agenzia dei Comuni. Il decreto enti Locali certo non è ottimale, ma è suscettibile di modifiche. Per il personale dell’Ente, certo vi saranno disagi, ma nessuno perderà salario e posto di lavoro”. Al termine dell’incontro Pizzetti si è soffermato a lungo con alcuni dipendenti e le RSU sindacali.