29-01-2025 ore 19:32 | Cronaca - Cremona
di Giovanni Colombi

Prefettura. Riunione del consiglio territoriale per l'immigrazione: il progetto RiVolAre in ReTe

Stamattina a Cremona, presso il Palazzo del Governo, si è riunito il Consiglio territoriale per l'Immigrazione, presieduto dal prefetto Antonio Giannelli, a cui hanno preso parte i rappresentanti della Provincia, del comune capoluogo, del comune di Crema, del comune di Piadena Drizzona, del comune di Soresina, delle Forze di polizia, dell'Ats della Val Padana, delle Asst di Cremona e Crema, dell'Ufficio scolastico territoriale, dell’Ufficio territoriale regionale, delle associazioni sindacali, delle Caritas di Cremona e di Crema e del Consorzio Sol.Co, il rappresentante dell’Istituto Psicoanalitico per le ricerche sociali (IPRS) e il referente regionale dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim).

 

Il piano territoriale

Durante la riunione è stata condivisa la necessità di aggiornamento del “Piano territoriale degli interventi per la gestione del fenomeno migratorio nella provincia di Cremona”. Il documento di analisi e pianificazione strategica che abbraccia tutta la provincia di Cremona, è stato elaborato nel luglio 2023 con il supporto tecnico del gruppo costituito dall’Istituto Psicoanalitico per le ricerche sociali (Iprs) insieme a Censis e Deloitte, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, ed è il frutto di esperienze e riflessioni sul fenomeno migratorio da parte di tutti gli attori pubblici e del terzo settore presenti sul territorio. L’obiettivo principale del documento è restituire una fotografia dei fabbisogni e del tessuto sociale della provincia in materia di accoglienza e integrazione dei migranti.

 

Governance dei fenomeni migratori

Il “Piano” nasce dall’esigenza di governare la presenza di cittadini stranieri non più solo con strumenti di carattere transitorio, ma con una organizzazione strutturata, in grado progressivamente di mettere in rete istituzioni pubbliche e private per favorire l’integrazione, l’inclusione sociale ed economica, nella prospettiva di un equilibrato sviluppo del territorio. Punto di partenza della pianificazione è l’area di azione della “Governance dei fenomeni migratori”, tesa a potenziare la rete di attori istituzionali, la collaborazione interistituzionale in un quadro di interventi coordinati e integrati per dare risposte ad un fenomeno complesso che deve essere affrontato in maniera congiunta e condivisa. La pianificazione costituisce peraltro la base per la presentazione di nuove progettualità che potranno candidarsi per accedere ai fondi del Ministero dell’Interno “Fondo Asilo Migrazione e Integrazione” (Fami). Nella programmazione dei fondi Fami la prefettura di Cremona si è fatta già promotrice di due progettualità, dirette a potenziare ed implementare i servizi di gestione dei flussi migratori, sia in capo alla Prefettura sia in capo agli altri Enti del territorio, offrendo una continua azione di capacity building delle competenze degli operatori pubblici, un rafforzamento della dimensione informativa e di supporto per l’accesso ai servizi del territorio attraverso un canale digitale dedicato all’utenza straniera e l’avvio di azioni sperimentali sui temi della formazione e dell’accesso al lavoro per i cittadini stranieri. Nel corso della riunione, anche alla luce delle più recenti direttive ministeriali, sono state analizzate tutte le aree di intervento del “Piano territoriale”, che rappresentano le esigenze del territorio dal punto di vista amministrativo, economico e sociale, tenuto conto delle peculiarità che contraddistinguono la provincia di Cremona ed è stato fatto il punto della situazione relativa al fenomeno migratorio con particolare riguardo ai flussi recenti, alle specifiche dinamiche territoriali e alle iniziative in essere o da promuovere per favorire l'integrazione socio-territoriale dei cittadini dei Paesi terzi residenti in ambito provinciale.

 

Il vadevecum

Inoltre, è stato presentato il "Vademecum" per la rilevazione, il referral e la presa in carico delle persone portatrici di vulnerabilità in arrivo sul territorio ed inserite nel sistema di protezione ed accoglienza, adottato dal Ministero dell'Interno, allo scopo di fornire procedure e strumenti uniformi da utilizzarsi per la presa in carico delle persone vulnerabili dal momento dell'ingresso sul territorio e in tutte le fasi dell'accoglienza. Il documento è il risultato della collaborazione da parte dei partecipanti di un "Gruppo di Lavoro" inter-istituzionale cui ha contribuito anche un'ampia rappresentanza di Agenzie europee e internazionali, a testimonianza della condivisione delle finalità e del contenuto del Vademecum, che, tra l'altro, offre una sintesi fra normativa, procedure operative e prassi in atto con riferimento alla presa in carico delle persone con esigenze specifiche. Il "Vademecum", inoltre, fornisce indicazioni operative volte a facilitare la comunicazione fra tutti gli attori, istituzionali e non, coinvolti nel sistema di accoglienza, ritenendo tale sinergia quale azione chiave non solo per il rafforzamento del sistema di governance , ma anche per un efficace meccanismo di referral a favore di una adeguata presa in carico delle persone vulnerabili. Considerata la rilevanza dell'iniziativa, si è convenuto sull'opportunità di istituire un "Tavolo Tecnico" sulle vulnerabilità, coordinato dalla Prefettura, con l'obiettivo di facilitare la comunicazione fra gli attori coinvolti nella rilevazione delle persone vulnerabili e di fornire una pronta risposta ai bisogni emergenti dei migranti in arrivo sul territorio e accolti. Con l'occasione, è stata anche condivisa la possibilità di avviare, nell'ambito del citato "Tavolo Tecnico", specifici gruppi di lavoro, che si occupino di tracciare procedure operative da attuare nelle ipotesi di vulnerabilità connesse a temi specifici.

 

I minori stranieri non accompagnati

È stato affrontato segnatamente il tema dei minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio provinciale, soffermandosi in particolare sulla situazione di Crema. In proposito, sempre nell’ottica della concretezza dell’azione, sono state condivise azioni volte a supportare i compiti istituzionali dei comuni nell’ottica di assicurare la migliore funzionalità dai servizi da erogare e, nell’ottica di rafforzare la collaborazione fra gli attori coinvolti nella gestione del fenomeno, l’attivazione uno specifico gruppo di lavoro. In questo contesto, particolare attenzione è stata posta alla situazione dei comuni di Soresina e Piadena Drizzona, a seguito di un’interlocuzione avviata con i rispettivi Sindaci, presenti all’incontro, già in vista della definizione di specifiche iniziative al fine di supportare l’azione di detti Enti volte a favorire maggiormente l’integrazione dei numerosi cittadini stranieri presenti sui territori di riferimento, anche attraverso il coinvolgimento attivo di tutte Agenzie educative.

 

Il progetto "Ri.Vol.Are in Re.Te"

È stato inoltre illustrato nel dettaglio il progetto "Ri.Vol.Are in Re.Te", concernente il Rimpatrio Volontario Assistito con Reintegrazione di cittadini di Paesi Terzi presenti in Italia, regolari e irregolari, inclusi i vulnerabili, che decidono di tornare a casa volontariamente di cui all’allegata brochure. Il progetto, promosso dal Ministero dell'Interno, recentemente finanziato nel quadro della programmazione del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (Fami) 2021- 2027, ed attuato da organizzazioni non governative ed enti pubblici attivi nel settore dell'immigrazione, rappresenta una misura rilevante per una gestione efficace dei flussi migratori. Si tratta infatti di una misura di carattere umanitario, che offre una via sicura e dignitosa ai cittadini dei Paesi terzi che vogliano far rientro nei propri Paesi di origine, attraverso progetti personalizzati, che costituiscono un supporto concreto per la reintegrazione sociale ed economica. Il programma del progetto garantisce servizi di counselling pre-partenza ad ogni migrante richiedente il rimpatrio, al fine di valutare lo stato giuridico dello stesso e approfondire eventuali vulnerabilità legate, ad esempio, a particolari condizioni mediche e/o psichiatriche. È prevista anche un'assistenza logistica e finanziaria al viaggio, l'accompagnamento al reinserimento sociale ed economico nel Paese d'origine unitamente al monitoraggio effettuato dal personale Oim entro sei mesi dal ritorno dei beneficiari. In definitiva, vengono programmate le prossime azioni: istituzione del "Tavolo Tecnico" sulle vulnerabilità; attivazione di un gruppo di lavoro dedicato al fenomeno dei minori stranieri non accompagnati; azioni informative del progetto "Ri.Vol.Are in Re.Te".

1006