28-07-2015 ore 08:33 | Cronaca - Spino d'Adda
di Angelo Tagliani

Spino d'Adda. Lavori sul ponte, Paullese da incubo. Pendolari inferociti

“Non fate la Paullese”. O quantomeno cercate di seguire un percorso alternativo – da Lodi o da Rivolta d'Adda - che vi consenta di bypassare l'odiatissimo ponte sull'Adda. Tramite sms o attraverso i social network il 'mutuo soccorso' dei pendolari cerca di ovviare alla dabbenaggine degli amministratori, che stavolta ha colpito i pendolari su gomma, forse per par condicio con chi cerca contro ogni evidenza - ritardi, guasti, temperature - di usare il treno. Il motivo? Quella di ieri è stata una giornata decisamente da dimenticare. Oltre agli studi idraulici che porteranno alla costruzione del nuovo ponte sull'Adda, si è verificato un tragico incidente a Zelo Buon Persico e la già fragile tenuta delle infrastrutture è crollata.

 

Provincia di Cremona

Nei giorni scorsi il primo assaggio a Vaiano Cremasco, con la nuovissima superstrada vuota e i pendolari in coda nei paesini e sulle strade d'arroccamento. Chiusa la giornata orribile di ieri, anche stamattina, il traffico, già molto intenso, è andato in tilt, con tempi di percorrenza elevatissimi. Gli amministratori provinciali di Cremona, evidentemente molto impegnati in altri lidi, non hanno certo brillato per tempestività o incisività; non solo non hanno adeguatamente comunicato l'inizio dei lavori, ma non hanno nemmeno pensato che potessero creare disagi agli utenti, trovando il tempo di predisporre percorsi alternativi o quantomeno un servizio sufficiente.

 

Il silenzio assordante

La rabbia degli utenti si è riversata nel web, dove al momento non è ancora possibile bloccare il malcontento e le rimostranze. “L'unico ritrovato della scienza e della tecnica che sono riusciti a mettere in campo è un semaforo, per regolare il traffico a senso alternato”; “Oggi è l'ultima volta che prendo la Paullese”; “Ma non possono chiudere la strada e obbligare ad un percorso alternativo?”; “In coda sotto il sole, coi bambini e senza segnalazioni. Roba da matti”. La certezza è che “se andasse a buon fine anche solo una minima parte degli accidenti che quotidianamente gli rivolgono cittadino e/o pendolari, presto nei palazzi della politica finalmente troveremmo un silenzio assordante”.

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