Nelle campagne di Castelverde sono stati segnalati “strani cumuli di mais trattato”. L’intervento del Nucleo cinofili antiveleno dell’Arma ha portato alla scoperta di alcune carcasse di lepri e uccelli nel raggio di 200 metri. Sul materiale sequestrato sono in corso le indagini, mentre i luoghi in cui sono state abbandonate le esche (probabilmente avvelenate) sono stati bonificati. Come spiega il comandante Alberto Ricci, tutti i divieti e le responsabilità connesse a questi incresciosi fenomeni sono contenuti nell’Ordinanza del 12 luglio 2019 del Ministero della Salute”.
Reato penale
È reato abbandonare esche o bocconi avvelenati in qualsiasi contesto territoriale: campagna agraria, parchi pubblici, ambiti venatori, strade. Non esiste e dalla Legge non è contemplata né autorizzata, alcuna “finalità ammessa” come, ad esempio, il controllo delle popolazione di nutrie”. Il reato è penale, con misura “ulteriormente aggravata se porta alla morte o anche solo alla malattia, ad un infortunio oppure provoca sofferenza agli animali, siano essi d' affezione (cani, gatti e domestici in genere), da reddito o selvatici”. La particolarità dell’intervento è dovuta all’agente in servizio, a uno dei 12 Ncs (Nuclei cinofili Antiveleno dell'Arma): “Puma è un bellissimo ed intelligente esemplare di Pastore belga Malinois di 9 anni. Non è un animale domestico, ma un “Carabiniere” con un incarico molto speciale e delicato. Insieme ad altri 11 “colleghi operativi” in tutta Italia ha superato un intenso addestramento (progetto dell’Unione Europea LifeWolfAlps) e ora va a caccia di bocconi ed esche avvelenate prima che altri animali possano inconsapevolmente cibarsene e, come purtroppo spesso accade, morire dopo atroci sofferenze”.
Il veleno
Il comandante Ricci sottolinea come “l’abbandono di esche avvelenata abbia effetti devastanti sugli animali selvatici, sulle specie particolarmente protette o a rischio di estinzione. La natura e la ‘biodiversità’, già compromesse, sono sempre più minacciate. Fra le vittime principali specie protette (come orso, lupo, gipeto, aquila, grifone, nibbio) e animali selvatici più comuni (come la volpe, il tasso, il riccio, lepri e persino gli scoiattoli). Il veleno non sceglie le sue vittime: a farne le spese sono spesso anche cani da compagnia e cani da lavoro, gatti e, nel peggiore dei casi, persone. Gli animali tendono facilmente ad ingurgitare qualsiasi cosa. Queste esche contengono all’interno sostanze come la stricnina, veleno per topi, per lumache, l’antigelo usato per le auto o addirittura chiodi, vetri, lame, viti ed ogni tipo di oggetto atti a ferire gravemente le povere bestiole”.
Antiveleni
“La buona notizia è che, negli ultimi anni, l’adesione al programma comunitario ‘Life’ (in Italia nel 2010) ha portato ad un salto di qualità nel contrasto di questo tipo di reati. In Italia possiamo contare su uno strumento operativo: i Nuclei cinofili antiveleno dei Carabinieri. Il primo utilizzo dei cani antiveleno risale al 2004 in Spagna. Dal 2010 l’Italia con l’allora Corpo Forestale dello Stato ha presentato una serie di progetti nell’ambito del progetto comunitario ‘Life antidoto’: Pluto, Medwolf, Mirco Lupo e WolfAlps, di cui fa parte Puma. Grazie ad un nuovo progetto Life WolfAlpsEU,promosso dal Comando tutela biodiversità e parchi dell’Arma dei Carabinieri, finanziato dalla Commissione Europea, sono previste nuove istituzioni di Nuclei Cinofili Antiveleno, delle quali almeno uno, proprio in Lombardia”.
Focus su Puma
“Puma è un pastore belga malinois di 9 anni nata in Spagna ed è da sempre un cane anti-veleno. A 3 mesi l’addestramento con un collaboratore della Guardia Civil spagnola per la ricerca di esche e bocconi avvelenati. Il progetto EULife Wolf Alps ha portato il Corpo forestale dello Stato ad acquistare dall’addestratore spagnolo i cani già formati per l’attività di Nca. L’intervento prima di Cremona è stato nelle prealpi della provincia Verbania. “Puma è estremamente intelligente ed affettuosa con i bambini, ma quando è al lavoro emerge il suo carattere “nervoso” ed estremamente professionale. Come tanti cani è sempre in “lite” con i gatti ed ogni palla deve essere sua..”