27-09-2021 ore 14:50 | Cronaca - Dal mondo
di Giovanni Colombi

Viaggio in Siria e in Libano, tra speranza e fraternità. Il racconto di don Emilio Lingiardi

Nei giorni scorsi don Emilio Lingiardi, parroco emerito della Cattedrale di Crema, ha svolto un pellegrinaggio di fraternità e di speranza in Siria e Libano. “Fraternità di vicinanza – racconta don Emilio - ai frati minori della Custodia di Terra Santa responsabili delle comunità cristiane in quei paesi e speranza per incoraggiare a continuare iniziative ed opere a favore dei poveri”. Così nei primi giorni di settembre, a Latakia, è stata inaugurata, accanto ad una scuola per ragazzi cristiani, un complesso che contiene due camere per ammalati e familiari che vengono a farsi curare in città, un salone di lavoro per 20 donne avviate alla lavorazione dei tessuti su ordinazione di negozi di elitè, una sala studio per ragazzi e una per studenti universitari, un ambulatorio e un dispensario di farmaci”.

 

Gli effetti della guerra decennale

Come spiega il parroco cremasco, “un'iniziativa della scuola per proteggere tutti i bambini dal traffico illecito degli esseri umani attuato dagli scafisti nel porto della stessa città. Per questo ho portato un crocefisso argentato donatomi da Papa Francesco, opportunatamente informato della tragica situazione nella zona”. Successivamente, ad Aleppo, durante la festa della natività di Maria si è inaugurata la mensa per famiglie povere chiamata Cinque pani e due pesci. “Ora sono aiutate 400 famiglie e il parroco, padre Ibrahim, vorrebbe sostenere fino a 1000 famiglie al giorno. Un aiuto sostanzioso per questa iniziativa è stata offerto dal governo polacco, oltre dalla carità di tanti cremaschi”.

 

La solidarietà e il futuro delle nazioni

“A Damasco, al memoriale della conversione di San Paolo, si sono inaugurati corsi di catechismo per ragazzi e giovani universitari seguiti da padre Raimondo in vista della preparazione della futura classe dirigente. Ad Harissa, vicino a Beirut, ho impostato per tre giorni corsi di italiano per giovani aspiranti alla vita religiosa che, dopo un opportuno discernimento, saranno mandati alla Verna per intraprendere il cammino francescano. Per me è stato molto consolante vedere l'impegno dei religiosi che furono miei alunni o colleghi di insegnamento a Gerusalemme, a servizio gratuito e intelligente delle famiglie e dei poveri, sostenuti con affetto gratuito e generoso. Un esempio anche per me di solidarietà e di attenzione premurosa verso chi soffre e chi è nel bisogno”.

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