27-08-2017 ore 19:13 | Cronaca - Crema
di Stefano Zaninelli

Autovelox. Direttiva Minniti nel Cremasco, tra postazioni mobili e cartelli permanenti

Se di stravolgimento non si può parlare, è indubbio che la direttiva Minniti qualche effetto è destinato a produrlo. Dalle regole d’utilizzo degli autovelox e delle postazioni mobili alla cartellonistica, il pacchetto di misure approntato dal Viminale ad inizio mese modifica alcune consuetudini e regole adottate dalle forze dell’ordine e dalle amministrazioni. A Crema e nel Cremasco l’impatto della direttiva dovrebbe essere minimale, anche grazie all’atteggiamento prudenziale adottato in particolar modo dalla polizia locale.

 

Chiarire la normativa

Come afferma il comandante della Polizia locale di Crema, Giuliano Semeraro, “lo spirito della direttiva è chiarire la normativa vigente in materia di codice della strada. Noi abbiamo sempre avuto particolare attenzione a non sovraccaricare la segnaletica di preavviso. Nel caso del nostro autovelox, abbiamo cartelli a 400 e a 150 metri. Le dimensioni sono giganti e la segnalazione è chiara. Abbiamo fatto posizionare il simbolo, illuminato anche di notte. Da questo punto di vista non trovo nulla che mi porti a ritenere che all’impianto debbano essere aggiunte altre prescrizioni”.

 

Gli effetti su Crema

Gli adeguamenti che si renderanno necessari riguardano il posizionamento della segnaletica permanente. “Ogni volta che utilizziamo il telelaser collochiamo cartelli a monte e a valle – aggiunge il comandante – rispettando le prescrizioni della normativa. Così come sono collocati, i cartelli permanenti in questo momento risultano in contrasto con la direttiva. Questo è l’unico effetto che la direttiva può esercitare rispetto alla situazione di Crema. Quando sarà possibile li toglieremo, lasciandoli solo nei tratti nei quali gli accertamenti sulla velocità vengono eseguiti con sistematicità”.

 

Adeguamenti nel Cremasco

Qualche complicazione in più potrebbe interessare i Comuni che hanno installato altri rilevatori fissi o adoperato escamotage come i box vuoti dell’autovelox. “Nel nostro caso – aggiunge Semeraro – solo il Prefetto può decidere dove collocare i rilevatori permanenti, in base ad un elenco di strade dov’è possibile contestare l’infrazione a posteriori e non immediatamente, come invece avviene nella maggior parte dei casi”. Da qui la decisione di alcuni amministratori di installare le “colonnine” dell’autovelox senza laser, evitando al contempo di elevare contravvenzioni. “Un messaggio falso e tendenzioso che comunque non riguarda Crema”, aggiunge Semeraro, un atteggiamento censurato dalla direttiva Minniti.