Contro le mafie e la corruzione, per la giustizia, la verità, la solidarietà. Il nome 'Libera contro le mafie' è noto a tanti, come sono note le sue lotte, dalla legge sull'utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, all'educazione alla legalità, dai campi di lavoro all'impegno contro la corruzione e per la trasparenza nelle amministrazioni, dai progetti sul lavoro alle attività antiusura.
La rete della responsabilità
Forse meno noto è il suo nome per esteso, che recita 'associazioni, nomi, numeri contro le mafie'. Altrimenti detto: Libera è una rete, che da quasi due decenni (festeggerà il suo ventesimo 'compleanno' il 25 marzo 2015) chiama alla responsabilità tutti e ciascuno, singoli e organizzazioni. Le maglie di questa rete si snodano in tutto il Paese, con coordinamenti regionali e provinciali e presidi locali. Ogni presidio si intitola alla memoria di una vittima o di una personalità di rilievo nella lotta alle mafie e declina il suo impegno in modo diverso e con diverse attività, piccole e grandi, secondo le caratteristiche e possibilità dei suoi componenti e del suo territorio, cercando in quest'ultimo di instillare la cultura della legalità e della responsabilità: è necessario l'impegno quotidiano di tutti, perché qualcosa si muova.
La criminalità nel Cremasco
Lo scorso 24 luglio una nuova maglia è stata cucita, proprio all'ombra delle nostre case. Il magistrato milanese Giuseppe Gennari ha descritto in un libro opportunamente intitolato Le fondamenta della città, come la criminalità organizzata sia ormai una realtà anche in Lombardia, penetrata di soppiatto in questi territori; il cremasco non è più vergine di quanto non lo sia Milano da lungo tempo e la recente operazione Dedalo ne è solo un più recente segnale; il quale arriva a poco più di un mese dalla presentazione a Crema di un altro libro, curato da ArciBassa, Mafie all'ombra del Torrazzo: vent'anni di articoli di giornale sulle attività della criminalità organizzata nel cremonese e 'spesso e volentieri' a Crema e dintorni.
Danilo Dolci e Pippo Fava
Il Presidio di Libera-Cremasco 'Danilo Dolci e Pippo Fava' nasce per sollecitare l'impegno, la consapevolezza, l'attenzione dei cittadini, perché chi guarda e lascia passare è dannoso quanto e più di chi fa il male. Un nucleo piccolo, pochi firmatari: Arci Ombriano, Comitato Soci Coop Crema, Ipsia Cremona Onlus, Legambiente Alto Cremasco, Gas sul Serio le associazioni e sette cittadini singoli. Ma tanto entusiasmo, e una intitolazione addirittura doppia: a un educatore, Dolci, e a Fava, giornalista caduto per mano di Cosa Nostra. Educazione e formazione da un lato, informazione dall'altro sono i temi di lavoro scelti dal gruppo: la responsabilità va coltivata, nei cittadini giovani e meno giovani, dentro e fuori la scuola - e in chi deve servir loro da esempio - dai genitori agli operatori sociali, dagli insegnanti alle istituzioni.
La corretta informazione
E va condita, la responsabilità, da un'informazione corretta: un cittadino informato è un cittadino consapevole, capace di costruire un'alternativa al sistema mafioso. Tutti questi propositi devono essere tradotti in concreto. Percorsi per la legalità con le scuole e un corso di formazione per insegnanti su temi connessi alla legalità, approfondimento e studio della percezione delle mafie nel cremasco nella comunità e nei media, creazione di un 'diario' delle mafie nel cremasco: tanti sono i progetti in costruzione per il primo anno di attività. Diverranno realtà tanto più belle quanti più gruppi, scuole, associazioni, ragazzi e adulti vorranno contribuire al Presidio: mettendoci la faccia, agendo, 'facendo'.
Contatti e riunioni
Il Presidio è aperto a chiunque abbia voglia di costruire un impegno comune, non esistono limiti di occupazione né d'età. Si riunisce ogni secondo martedì del mese, a rotazione presso le sedi delle associazioni firmatarie, nell'attesa di trovare una sede. Presto verrà anche una mail ufficiale, ma per il momento risponde al 3496749645, all'indirizzo mail [email protected] e sui social alla pagina Presidio di Libera Cremasco.