27-06-2020 ore 20:28 | Cronaca - Crema
di Andrea Galvani

Ospedale di Crema e santa Marta. Progetto di sviluppo da 27,5 milioni di euro

L’assunto è chiaro: “l’ospedale Maggiore necessità di improcrastinabili interventi di ampliamento e miglioramento intesi a potenziarne il livello di medio alta complessità”. Durante l’incontro coi sindaci del territorio, il direttore generale Germano Pellegata ha presentato “gli interventi di nuova costruzione, ampliamento, ristrutturazione e umanizzazione” dell’ospedale Maggiore di Crema e del santa Marta di Rivolta d’Adda. Un progetto da 27,5 milioni di euro nel quale non si fa parola alcuna sulla riqualificazione dell’ex tribunale. La struttura sanitaria cremasca è stata interamente dedicata alla cura di pazienti Covid-19 durante la fase più acuta della pandemia. Ora si apre una nuova fase, con una forte spinta all’umanizzazione degli spazi ambulatoriali ed ai reparti. Non solo saranno meno asettici, ma ne sarà migliorata l’accoglienza.

 

Piastra e palazzina

Undici milioni e duecento venti mila euro: a tanto ammontano i lavori alla piastra dell’ospedale di Crema “per realizzare locali di supporto” e migliorare gli impianti, “con particolare riferimento alle sale operatorie”. Un ampliamento da 3.825 metri quadrati, 765 per ciascuno dei cinque piani. Sarà ampliato il pronto soccorso: ad oggi deve far fronte ad oltre 66 mila accessi l’anno, “con incremento costante, +10 per cento nell’ultimo quinquennio”. Potrà disporre di “spazi adeguati ai volumi degli accessi”, saranno “migliorati percorsi differenziati per tipologie e livello di gravità dei pazienti”. Nel dettaglio “area di attesa pre-triage, osservazione dei pazienti in trattamento, sale urgenza”. L’area cardiologica dell’ospedale, “centro di riferimento regionale e nazionale di avanguardia e di complessità dei pazienti trattati”, ha bisogno di un adeguamento del supporto logistico, di ampliamento delle sale e una revisione dei percorsi. Il tutto in sinergia col potenziamento della diagnostica cardiovascolare. Al primo piano, l’area Mau (medicina di accettazione e urgenza) verrà rafforzata con postazioni di monitoraggio e semintensive. Corposo l’intervento al blocco operatorio del secondo piano: “risale all’anno 2000” e richiede interventi di revisione e ampliamento, per poter contenere “nuove e complesse attrezzature”. Si dovrà realizzare o adeguare “una sala con caratteristiche Iso 5 (o eventualmente sala ibrida), per interventi che richiedono particolari condizioni di asespi e disponibilità in sede diagnostica”. Il progetto prevede un ampliamento dell’area degli spogliatoi e la realizzazione della mensa per i dipendenti. In alternativa potrebbe ospitare il locale distribuzione divise, facendo posto al locale mensa in contiguità con la cucina”.

 

Palazzina medica

Altri 4,950 milioni di euro saranno investiti nella palazzina medica, “per colmare il gap col monoblocco”. Si punterà sull’umanizzazione dei reparti di neurologia, oncologia e medicina generale. Saranno realizzate camere singole, a due e tre letti con servizi interni (ora ne sono sprovviste), il totale rifacimento dell’impianto di climatizzazione (sarà centralizzato, mentre ora ci sono split nelle camere) e sarà adeguato l’impianto ossigeno.

 

Nuova edificio

La grande novità riguarda la realizzazione di “un nuovo edificio con un piano interrato e tre fuori terra” per le riabilitazioni specialistiche ad alta complessità. Sarà costruito in un “terreno di proprietà dell’Asst Crema adiacente il presidio ospedaliero”. Avrà 60 posti letto (20 per modulo) e accoglierà in primis i pazienti acuti provenienti dai reparti di cardiologia, pneumologia e neurologia dell’ospedale. Vedrà impegnate equipe “capaci di prendere in carico i casi riacutizzati o instabili”. Ogni piano avrà 1000 metri quadrati di superficie. Il costo preventivato è di 8,8 milioni di euro. Il progetto si completa con nuovi parcheggi e aree verdi, oltre ad un cunicolo sotterraneo per il collegamento del nuovo edificio per un investimento di 1,3 milioni.

 

Santa Marta

Per il presidio ospedaliero di Rivolta d’Adda sarà investito in tutto circa mezzo milione di euro. L’obiettivo è trasformarlo “in Polo di servizi di medicina e assistenza territoriale”. Al secondo e terzo piano verrebbero attivati due reparti per sub-acuti (o meglio “sezioni di Degenza e comunità”). La prima “di livello base con 20 posti letto” ed una di “livello avanzato da 22 posti letto”. Al primo piano si prevede di attivare il PreSST “per le attività territoriali” del nord ovest Cremasco, ovvero i sub ambiti di Pandino e di Sergnano. Sempre al piano piano troveremo il “punto di accoglienza amministrativo, supporto e orientamento”, la medicina generale ed i pediatri di libera scelta “con personale di studio e accesso immediato ai servizi dell’ambulatorio infermieristico, l’area sociale e della presa in carico della cronicità”.

 

Polo a più livelli

Saranno “configurati” per gli “accessi domiciliari in collaborazione coi Comuni e gli erogatori Adi”. Nel PreSST troverà posto anche il poliambulatorio, con attività al piano terra e nel seminterrato, “potenziate per garantire l’intera gamma delle prestazioni specialistiche e diagnostiche delle principali branche” ed il consultorio decentrato. Il nuovo polo di Rivolta d’Adda, secondo il “modello a più livelli”, garantirà al cittadino l’accesso differenziato a progressivo per intensità di bisogno, senza soluzione di continuità tra i diversi servizi. Il servizio di riabilitazione delle dipendenze continuerà a fornire degenza presso la struttura centrale e “presso appartamenti esterni per la residenzialità”, seguendo “la vocazione al recupero in fase precoce” e la collaborazione sul territorio per quanto concerne l’attività di prevenzione.

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