26-06-2015 ore 20:56 | Cronaca - Crema
di Gianni Carrolli

Crema. Trenord, ieri sera “un’altra grande performance”. Oltre un’ora di ritardo per il viaggio di ritorno da Milano

“Un’altra grande performance di Trenord”: questo il commento ironico del Comitato pendolari cremaschi in merito alla giornata di ieri. Si ride per non piangere delle disavventure su rotaia, perché di questo si tratta. L’ultima in ordine cronologico ha coinvolto i pendolari cremaschi del treno 10487, il diretto che partendo dalla stazione di Milano Porta Garibaldi arriva a Cremona. La partenza era prevista per le 18.34, ma gli orari hanno subito qualche impercettibile dilazione.

 

Il primo cambio

“In un primo momento – racconta una pendolare – il treno viene annunciato sul binario 20 per la partenza. A quel binario era fermo il treno proveniente da Malpensa. È comparso in lontananza il capotreno, che ha iniziato a chiamare in cabina senza però ricevere risposta. Il binario, così, è diventato il 19; raggiunto il binario, ci siamo accorti stazionava il treno per Milano Centrale. A quel punto saremmo già dovuti essere in procinto di partire”.

 

Il secondo cambio

“Comparso il macchinista – prosegue – ho chiesto notizie del treno: mi ha risposto che se non fossi stata contenta del servizio Trenord, averi potuto prendere l'auto. Ho provato incredulità e una sensazione a metà strada tra lo stupore e il fastidio. In mancanza di informazioni si potrebbe tranquillamente ammettere “non sappiamo ancora nulla”, invece che puntare al non sense. I pendolari per Cremona erano schifati e nervosi, attendevano sotto al sole e del treno nemmeno l'ombra. A un certo punto, la notizia: binario sarebbe stato il numero 11. Le ore 18 e 34 erano ormai passate da un pezzo”.

 

Il viaggio di ritorno

“Arrivati al binario 11 abbiamo trovato ad attenderci una bella scatola di sardine, parecchio tiepida. Siamo arrivati a Crema che erano le 20.20, mentre il treno proseguiva il suo triste cammino di ritorno per Cremona. Nel dubbio capotreno e macchinista non si sono più fatti vedere. Risultato, un’altra giornata amara – conclude la pendolare – causata da un’azienda che non vuole assumersi le responsabilità dei disastri che, con enorme maestria, è in grado di combinare almeno una volta al mese da anni”.

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