26-05-2015 ore 20:51 | Cronaca - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Come un diamante: cure estetiche nella terapia oncologica. Il progetto di Cr Forma e Ospedale Maggiore

“All’inizio l’approccio è stato duro, ma la tensione s’è sciolta e si è instaurato un bellissimo rapporto tra noi e le nostre modelle”. Gaia Ghidelli è una delle otto studentesse del Cr Forma che hanno partecipato al progetto Come un diamante, un percorso di formazione basato sulle cure estetiche quali strumenti per affrontare gli effetti delle terapie oncologiche. Modelle del progetto, otto pazienti del reparto di Oncologia dell’Ospedale Maggiore di Crema.

 

L’esperienza didattica

Il progetto è durato sette mesi, nei quali le studentesse del quarto anno di Tecnico delle acconciature e dei trattamenti estetici (Francesca Aceti, Regina Cavallaro, Laura Cutillo, Gaia Marconi, Sofia Papa, Viviana Baronchelli, Gaia Ghidelli, Gaia Ronga e Marta Scandelli) si sono approcciate alle implicazioni fisiche della patologia oncologica e degli effetti della chemioterapia. Obiettivo del progetto era “addestrare i futuri professionisti alla soluzione delle problematiche estetiche di una clientela con bisogni specifici, rendendoli consapevoli del forte impatto psicologico e sociale del loro intervento in questo ambito”.

 

Grande entusiasmo

“Siamo immersi nell’entusiasmo delle ragazze – ha commentato Ermanna Derelli, direttore sanitario dell’Ospedale Maggiore– e già il fatto di portare entusiasmo all’interno dell’ospedale è una ricchezza. Prendersi cura di se stessi è autoterapia: anche voi ragazze avete contribuito a fare terapia in ospedale”.

 

Cr Forma, le alunne del quarto anno del corso Tecnico delle acconciature e dei trattamenti estetici (foto © Cremaonline.it)

Testa, mani e cuore

Ruolo fondamentale nel mediare tra scuola ed ospedale l’ha svolto l’associazione Rubino. “È bello – ha affermato il presidente, Gianni Risari – sentir dire che non si deve solo curare la malattia ma anche la persona. Questa esperienza rimarrà indelebile nella formazione delle ragazze che hanno partecipato, anche sotto il profilo umano: è vero che bisogna essere abili di testa e di mano, ma non deve mai mancare il cuore”.   

 

L’appoggio della società

“Lavorando qua dentro – ha aggiunto Maurizio Grassi, direttore del reparto di Oncologia – ci siamo convinti che per curare un paziente oncologico non bastano medici, psicologi ed infermieri. Serve l’appoggio di tutta la società civile. Sentire che la scuola appoggia questa idea è per noi motivo di grandissimo orgoglio”.

 

Terzo ambulatorio

A fine mattinata è stata inoltre apposta la targa con il simbolo dell’associazione Rubino sulla porta del nuovo ambulatorio del reparto di Oncologia. Sale così a 3 stanze la dotazione ambulatoriale, grazie al dono dell’associazione cremasca che ha acquistato e messo a disposizione dell’Oncologia gli arredi necessari.

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