Crema, 25 aprile 2019. Un vento gelido soffia in piazza Duomo, invita a stringersi più del solito. Alle 10 la messa celebrata in cattedrale. In un mondo di sofferenze e conflitti il parroco don Angelo Frassi ha ricordato l’opera degli operatori di pace, dono di Dio. I rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine, insieme a molti cittadini, si sono ritrovati al famedio del Comune per ricordare i caduti cremaschi. Tutte le fasi sono state accompagnate dalla banda musicale Giuseppe Verdi di Ombriano e Crema. Nel suo intervento il sindaco Stefania Bonaldi ha celebrato i quattro partigiani fucilati nel novembre del ‘44 dai fascisti allo stadio Voltini: Luigi Bestazza, Ernesto Monfredini (il Bimbo, al quale il centro Galmozzi ha dedicato un documentario), Gaetano Paganini ed Antonio Pedrazzini.
Antifascismo
“La Costituzione – ha aggiunto - è frutto dell'incontro di culture diverse, l'antica tradizione liberale, gli ideali del socialismo dei partiti di sinistra, e i valori della dottrina sociale della Chiesa, che ispiravano la Democrazia cristiana. Culture diverse, ma tutte solidamente antifasciste. L'antifascismo anima questa storia e quel sacrificio e pervade la nostra Costituzione. È un crinale netto, che non ammette sbavature né equilibrismi. Non sono date altre opzioni, chi si distanzia dal 25 aprile, oggi, ed afferma di restare "in modo equidistante fra fascismo ed antifascismo" in realtà ha già assunto una posizione precisa, perché chi non prende parte, favorisce i prepotenti”.
Libertà, eguaglianza, solidarietà
Secondo il sindaco Bonaldi “non ci può essere equidistanza tra il bene e il male, non si può scegliere l'ambiguità, invece che il limpido eroismo dei partigiani”. Emozionata e interrotta da un lungo applauso, ha ripreso: “Viva il 25 Aprile, viva i partigiani, viva la Liberazione, viva i valori di libertà, eguaglianza, solidarietà che hanno ispirato la nostra Costituzione e restano la nostra stella polare. Diventiamo, tutti quanti, partigiani dei diritti e della Costituzione”. Del medesimo avviso Marco Gnesi, intervenuto a nome dell’Anpi territoriale. Giovane ricercatore universitario, ha sottolineato il valore dello studio, base per il progresso civile e la custodia della libertà.