Il lavoro di restauro timido per i tetti del santuario di Santa Maria Bressanoro a Castelleone ha vinto il premio internazionale Domus restauro
Avevamo parlato alcuni mesi fa della delicata e particolare operazione di restauro che l’architetto cremasco Marco Ermentini stava effettuando per il santuario di Santa Maria Bressanoro a Castelleone. Un lavoro particolare, soprattutto per quel che riguardava i tetti, che adesso ha avuto anche un prestigioso riconoscimento.
Consegna a Ferrara
Proprio il restauro dei tetti della magnifica chiesa rinascimentale di Castelleone ha vinto la Menzione Speciale del Premio internazionale Domus restauro. La giuria composta da eminenti studiosi nel campo del restauro ha giudicato il lavoro diretto dagli architetti Marco e Laura Ermentini di Crema degno del premio che verrà consegnato il 20 marzo a Ferrara nell’ambito del Salone del Restauro.
Giuria di qualità
Soddisfazione da parte di don Amedeo Ferrari parroco di Castelleone e di tutti i partecipanti ai lavori. I progetti partecipanti , provenienti dai paesi europei , erano duecento e di grande rilevanza. La giuria del premio era composta da: Giovanni Carbonara, Università La Sapienza di Roma; Laura Moro, Ministero dei Beni Culturali; Beatriz Mugayar, Universidade de Sao Paolo, Brazil; Riccardo Dalla Negra, Ferrara Università di Ferrara e Marcello Balzani, Università di Ferrara.
I lavori
I lavori terminati da poco e premiati a Ferrara sono la testimonianza per diffondere questa pratica innovativa e molto economica che è un'applicazione del cosiddetto Restauro Timido. Una corrente di pensiero ideata dagli architetti Ermentini che prevede il minimo intervento sugli antichi edifici, un messaggio etico che incentiva le virtù dell'umiltà e della parsimonia. Dopo il cantiere sperimentale del restauro del castello di Lurano questo risulta il primo in Italia.
L’auspicio dell’architetto
Raccontano gli Ermentini: “È chiaro come in questi tempi di crisi e di scarsità delle risorse disponibili, un intervento di Restauro timido, intelligente e parsimonioso, se diffuso potrebbe favorire la conservazione del nostro sterminato patrimonio effettuando solo gli interventi minimi e necessari”.