La presenza di 15 profughi in una palazzina di piazza Don Lino Zambonelli, a Chieve, e l'arrivo di ulteriori 19 ha colto di sorpresa la Giunta comunale e gli abitanti del paese. Sulla questione è intervenuto il sindaco di Chieve, Davide Bettinelli, tramite un post sulla sua pagina Facebook. “È giunto il momento, dopo questa convulsa giornata, che io dica la mia. Domenica sera – spiega il primo cittadino – A. Provana che risiede nello stabile (al quale va tutta la nostra solidarietà e che aiuteremo nel miglior modo possibile), mi ha contattato per avvertirmi che si stavano attrezzando gli appartamenti per ospitare presumibilmente profughi immigrati, chiedendomi se ne fossi conoscenza. A parte cadere dal pero, il giorno dopo ho subito attivato gli uffici per le opportune verifiche e per evitare figure meschine. Risultato: niente di niente”.
I primi arrivi
“La cosa mi puzzava un po' – prosegue il sindaco Bettinelli – e quindi ho fatto chiamare la proprietà dello stabile. La stessa ha confermato che era in contatto con prefetto e che era tutto nelle sue mani: quindi ammetteva la questione. Giovedì mattina alle ore 10 mi ha chiamato il comandante dei carabinieri di Bagnolo Cremasco il quale mi ha comunicato che nel pomeriggio ne sarebbero arrivati 6: un'altra sorpresa, perché a tutt'oggi al Comune di Chieve non è pervenuta nessuna comunicazione in merito”.
La segretezza
“Ho personalmente contattato la proprietà per capire e per poter dare risposte alle tante domande e perplessità che inevitabilmente la spinosa vicenda ha sollevato, sta sollevando e solleverà. La stessa mi ha detto di aver ricevuto dalla prefettura la disposizione di non dire nulla sui particolari dell'accordo con la proprietà perché saranno oggetto di un incontro successivo con il Comune, da tenersi presumibilmente nei primi giorni di agosto. Rimango basito su come chi deve decidere lo faccia sulla pelle di un'intera comunità, impattando così pesantemente sugli equilibri sociali già provati dai tanti problemi che il nostro paese (l'Italia, Chieve) deve affrontare”.
Solo business
“Ribadisco che si tratta solo di business: 35 euro al giorno a persona, la proprietà deve garantire vitto e alloggio, pulizia e mediazione culturale (corso di italiano) dando a loro 2,50 euro al giorno. Quindi è solo business, fate voi i conti. Sfatiamo quindi la diceria che mangeranno alla mensa dell'asilo: solo una puttanata! Al Comune non costeranno nulla e non ci guadagnerà nulla. Penso che abbiate già capito chi realmente ci guadagna da questa storia; ci perde solo la credibilità delle istituzioni. I carabinieri stessi sono rimasti sorpresi da questa mancata informazione che sta rendendo molto difficile il loro lavoro. Stiamo seguendo l'evoluzione della cosa: giovedì ne sono arrivati in 10, venerdì ne dovrebbero arrivare 8, a regime per ora 36 ma la capacità ricettiva è superiore; questa è la realtà dei fatti”. Nel tardo pomeriggio di oggi il sindaco incontrerà il prefetto di Cremona, Paola Picciafuochi, per avere chiarimenti in merito.