23-05-2020 ore 00:00 | Cronaca - Crema
di Andrea Galvani

Covid-19. Crema e il Cremasco salutano la brigata cubana Reeve: ‘gracias hermanos’

Un sole splendente ha accompagnato nella tarda mattinata di oggi il saluto alla brigata Henry Reeve. Arrivati il 22 marzo, in una giornata fredda e piovosa, hanno ricevuto oggi in piazza Duomo il caloroso ringraziamento delle autorità (dal vescovo al prefetto alle forze dell’ordine, dai sindaci del territorio all’assessore regionale alla sanità). Hanno concluso la loro missione a Crema e stanno per fare ritorno a casa. Hanno coadiuvato il personale sanitario del Maggiore lavorando nell'ospedale da campo allestito dall'esercito e alla Fondazione Benefattori Cremaschi. 

 

"Nessuno sarà mai più straniero"

Per Stefania Bonaldi la manifestazione odierna - alla quale ha partecipato, purtroppo a distanza, un gruppo di cittadini - ha rappresentato "un abbraccio affettuoso e sincero, pieno di nostalgia perché siamo certi che ci mancherete, proprio come dei fratelli”. Un sentimento noto “perché noi italiani siamo stati un popolo di migranti e conosciamo i sentimenti che accompagnano i distacchi”. Come ha sottolineato il sindaco “le nostre coscienze conserveranno il vostro dono e ci rinforzeranno nella convinzione che a Crema nessuno deve essere mai più straniero, da ora in poi avremo un argomento decisivo da opporre a chiunque volesse ledere o diminuire il nostro sacro dovere di ospitalità”.

 

Una rosa bianca

Ciò che il loro arrivo ha rappresentato - a livello fisico e psicologico - in una delle fasi più buie della storia cremasca può essere riassunta in una delle grandi poesie di Jose Martì, tratta dai Versos sencillos, i versi semplici di fine Ottocento: “Cultivo una rosa blanca (coltivo una rosa bianca) En Julio como en Enero, (a luglio come a gennaio) Para el amigo sincero (per l’amico sincero) Que me da su mano franca. (che mi dà la sua mano franca) Y para el cruel que me arranca (E per il crudele che mi strappa) El corazón con que vivo, (il cuore con cui vivo,) Cardo ni oruga cultivo: (né cardo né gramigna coltivo: Cultivo la rosa blanca (coltivo la rosa bianca.)”. Mutuando le parole della piazza, la bella piazza di oggi: "gracias hermanos. Hasta la victoria, siempre".

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