'Cosa Mia', sequestrati beni mafiosi per 10 milioni di euro. Coinvolta anche Crema. Operazione disposta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria
Prosegue l’aggressione ai patrimoni illecitamente acquisiti da parte di soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta. Anche Crema, Treviglio e Mozzanica sono stata interessata dall'operazione Cosa Mia, decisa dal tribunale di Reggio Calabria su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia a carico, tra gli altri, dei principali esponenti della cosca Gallico.
L'evoluzione delle indagini
A disporre il sequestro di numerosi beni riconducibili ad Antonino Ciappina, 37 anni, di Vibo Valentia e a Matteo Gramuglia, 60 anni, originario di Palmi il procuratore Federico Cafiero De Raho, il procuratore aggiunto Michele Prestipino ed il sostituto procuratore Sara Ombra. I due decreti sono stati emessi rispettivamente il 10 ed il 14 aprile scorsi.
Cosa mia
L’operazione 'Cosa Mia' ha coinvolto i maggiori esponenti delle ‘ndrine dei Gallico-Morgante-Sgrò-Sciglitano di Palmi e quelle contrapposte dei Bruzzise-Parrello operanti nella frazione di Barritteri di Seminara, protagoniste di una sanguinosa faida tra il 2004 ed il 2008, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione aggravata e altri delitti contro il patrimonio, con particolare riferimento agli appalti legati all'ammodernamento del V macrolotto dell'autostrada A3 tra gli svincoli di Gioia Tauro e Scilla.
La tangente del 3%
Alle ditte appaltatrici veniva estorto il pagamento di una tangente del 3% sull’importo fissato nel capitolato d’appalto - la cosiddetta tassa ambientale - nonché il rifornimento di calcestruzzo da aziende vicine agli ambienti mafiosi. "In particolare - fanno sapere dalla Questura - Ciappina deve rispondere del delitto associativo perché forniva un costante contributo per la vita dell’associazione, dedicandosi prevalentemente alle attività estorsive, in attuazione delle disposizioni impartite da Rocco Gallico, di cui era uomo di fiducia, contribuendo al mantenimento della latitanza di quest’ultimo, e, più in generale, mettendosi a completa disposizione degli interessi della cosca, cooperando con gli altri associati nella realizzazione del programma criminoso del gruppo".
"Tipiche modalità mafiose
"A Matteo Gramuglia, insieme al figlio Vincenzo, veniva contestato, quale imprenditore “di riferimento” della cosca di ‘ndrangheta dei Parrello-Bruzzise, operante nel comune di Palmi, di aver ottenuto, sul V macrolotto della A3, sub-appalti, forniture e noli con le tipiche modalità mafiose. Non casuale il fatto che, nel dicembre 2005, in concomitanza con l’esecuzione dei lavori di ammodernamento dell’A3 nella zona di “competenza” (Barritteri di Seminara), l’oggetto sociale della ditta individuale Gramuglia Matteo, che per quasi trenta anni si era occupata esclusivamente del trasporto di legname, era stato modificato ad hoc con l’aggiunta dell’attività di commercio all’ingrosso di materiale da costruzione, quali ghiaia, sabbia e pietrisco provenienti da cave autorizzate".
Cereali e legname
"Medesimo discorso per l’impresa individuale del Gramuglia Vincenzo, che, nel 2006, modificava l’originario oggetto sociale, rappresentato dalla coltivazione di cereali e dal trasporto del legname, aggiungendo l’autotrasporto di cose per conto terzi. Alla valenza delle acquisizioni probatorie inerenti il procedimento “Cosa Mia”, si sono ora aggiunte le attività di indagine patrimoniale che hanno ricostruito ed evidenziato la sproporzione tra i redditi percepiti dai proposti e dai propri nuclei familiari ed il patrimonio agli stessi direttamente o indirettamente riconducibile".
I beni sequestrati
I beni sottoposti a sequestro sono costituiti, per Ciappina Antonino, da un immobile sito nel Comune di Palmi (RC), quote sociali e patrimonio aziendale (comprensivo di conti correnti) della società Lovena Srl, con sede legale a Milano ed esercente l’attività di costruzione di edifici residenziali, con unità locale avente sede in Crema. Quote sociali e patrimonio aziendale (comprensivo di conti correnti) della società Varedil Costruzioni srl con sede legale a Palmi ed esercente l’attività di acquisto, vendita, permuta, locazione e sublocazione di immobili civili, industriali e rustici, nonchè di costruzione di immobili civili e industriali.
Treviglio e Mozzanica
Non solo, ma anche "quote sociali e patrimonio aziendale (comprensivo di conti correnti) della società “Diana Pallet srl, avente sede legale in Treviglio (Bg), esercente l’attività di commercio all’ingrosso di legname, operazioni di facchinaggio, trasporto merci e manovalanza in genere; lavori di pulizia in genere, patrimonio aziendale (comprensivo di conti correnti) dell’impresa individuale “Outlet della frutta di Cotugno Stefania con sede legale a Mozzanica (Bg) ed esercente l’attività di commercio di frutta e verdura, polizze assicurative ed altri conti correnti, libretti di deposito al portatore o nominativi.
Patrimoni mafiosi
"Invece per quanto riguarda Matteo Gramuglia, i beni oggetto del provvedimento ablatorio consistono in 9 polizze assicurative ed altri conti correnti, libretti di deposito al portatore o nominativi. L’attività odierna che ha condotto al sequestro di un patrimonio il cui valore ammonta a circa 10.000.000,00 di euro rappresenta l’ennesimo brillante risultato nella lotta incessante ai patrimoni mafiosi".