23-02-2023 ore 19:44 | Cronaca - Tanzania
di Claudia Cerioli

Tanzania, il cremasco Filippo Ruffoni in vetta al Meru, la quinta montagna più alta d’Africa

Monte Meru 4.566 metri sul livello del mare, Arusha, Tanzania. Filippo Maria Ruffoni, imprenditore di Montodine, di 36 anni è riuscito ancora una volta nella sua impresa in solitaria. Unico italiano in vetta.  Quarta volta nella sua esperienza in Africa, dopo il Jbel Toubkal in Marocco lo scorso aprile, il Monte Kenya e il Kilimanjaro, ha raggiunto la quinta vetta più alta del continente africano. La vetta è stata raggiunta domenica 19 febbraio alle ore 6:02 del mattino, ora italiana 4:02. Dopo un’attenta preparazione fisica estiva e invernale sul massiccio del Monte Bianco, sulle Dolomiti e sulle Orobie, Filippo è riuscito a ripartire in spedizione solitaria. Partito dall’Italia mercoledì 15 febbraio è atterrato all’aeroporto internazionale del Kilimanjaro, dove ha proseguito in direzione Arusha National Park. Il primo giorno dopo un breve riposo dal viaggio, è iniziato l’avvicinamento al Momella Gate, varco di ingresso di inizio cammino. Prima tappa Miriakamba Huts a 2514 m. s.l.m. Il secondo giorno con temperature di oltre 30 gradi e alte percentuali di umidità si parte per il Saddle Hut a 3570 m con oltre cinque ore di cammino e zaino in spalla. Si raggiunge così anche il Little Meru Peak con vista sulla meravigliosa foresta africana.

 

Unico italiano in cima

Partito alle 23:10 di sabato 18 febbraio 2022, ore italiane 1:00, dopo cinque ore è Vetta! Monte Meru summit, unico italiano in vetta. L’avvicinamento alla cima del Monte Meru prevede un estenuante trekking di oltre 50 km, caratterizzato da importanti escursioni termiche notturne e da una diversità paesaggistica che rende unica nel suo genere l’esperienza: dalla foresta africana si arriva alla cima Monte Meru Peak dove poter ammirare la savana che circonda tutto il Parco Nazionale. È stato possibile anche incontrare maestose giraffe, facoceri e zebre che vivono indisturbate e protette all’interno del parco nazionale di Arusha. Un momento di riposo in cima e poi ripartenza verso il socialist peak, campo base Saddle Hut per un pranzo di ristoro e poi via verso di nuovo il Miriakamba Huts.  È rientrato in Italia mercoledì 22 febbraio. Filippo ci tiene a ricordare che vivere la montagna consapevolmente vuol dire prepararsi bene, essere attenti ad ogni indicazione per la sicurezza di tutti. Esperienze uniche che richiedono mesi e mesi di allenamento fisico e mentale. L’allenamento di Filippo non finisce qui, ora si attende la stagione estiva.

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