Domani, venerdì 24 gennaio si celebra la giornata internazionale degli avvocati in pericolo, giunta alla quindicesima edizione. Per il 2025 il focus è sulla drammatica situazione della professione legale in Bielorussia. Questa giornata simbolica, istituita per ricordare il massacro di Atocha del 1977, si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica globale sulla condizione degli avvocati perseguitati in diversi paesi. Come dichiara la coalizione degli avvocati che ha istituito la ricorrenza, “dopo le contestate elezioni presidenziali del 2020 e le massicce proteste che ne sono seguite, la Bielorussia è diventata teatro di una repressione senza precedenti. Il governo ha preso di mira avvocati, giornalisti, attivisti per i diritti umani”.
I professionisti incarcerati
“Le leggi sulla sicurezza nazionale, estese in modo vago e arbitrario, sono utilizzate per colpire chiunque critichi il regime o difenda lo Stato di diritto. Gli avvocati bielorussi sono sempre più spesso accusati penalmente per la loro attività professionale, costringendoli a operare in un clima di paura e intimidazione. Maksim Znak e Maria Kolesnikova, membri del consiglio di coordinamento dell’opposizione, condannati rispettivamente a dieci e undici anni di carcere con accuse politicamente motivate. Aliaksandr Danilevich è stato accusato di sostenere attività estremiste per aver difeso atleti dissidenti, è stato condannato a sei anni di carcere. Sono solo alcuni degli avvocati incarcerati ingiustamente”.
Cosa fare
“La situazione bielorussa viola i principi fondamentali delle nazioni unite sul ruolo degli avvocati. La coalizione invita la comunità internazionale e il governo bielorusso a: garantire l’esercizio della professione senza intimidazioni o interferenze; liberare gli avvocati incarcerati per motivi politici; ristabilire l’indipendenza degli ordini forensi e porre fine al controllo statale sulle associazioni professionali e rispettare gli standard internazionali sui diritti umani.