A palazzo Lombardia si è tenuto il primo incontro operativo della consulta regionale per la promozione e l’integrazione del dialogo interreligioso, presieduto dal sottosegretario alle relazioni internazionali, Raffaele Cattaneo. Insediatasi il 21 giugno scorso, nasce con l'obiettivo di favorire un dialogo costruttivo tra le diverse comunità religiose presenti in regione per affrontare temi sociali delicati. La consulta rappresenta una modalità inclusiva, composta da due rappresentanti per ciascuna delle dieci principali confessioni religiose presenti sul territorio: cristiani ortodossi, buddisti, cristiani cattolici, cristiani copti, comunità ebraiche, cristiani evangelici, induisti, sikh, chiesa protestante e musulmani.
L’esigenza di avere luoghi di culto
Durante l'incontro sono stati affrontati diversi temi di rilevanza sociale e culturale, con un'attenzione particolare a due questioni principali: la necessità di creare spazi di preghiera neutri all'interno delle strutture sanitarie pubbliche e l'approfondimento della normativa regionale in materia di attrezzature religiose e luoghi di culto. “Oggi - ha dichiarato il sottosegretario Cattaneo - abbiamo iniziato ad affrontare alcuni temi concreti, che sono all’ordine del giorno di una società multietnica e multireligiosa. Abbiamo approfondito alcuni temi emersi proprio dai partecipanti della consulta, come l’esigenza di avere delle stanze del silenzio, luoghi in cui anche chi non professa la religione cattolica, possa pregare secondo la propria tradizione”.
Spazi religiosi negli ospedali
È stata considerata la possibilità di istituire spazi di raccoglimento e preghiera inclusivi, accessibili a persone di tutte le confessioni religiose, all'interno delle strutture sanitarie. In questi ambienti, è fondamentale garantire la libertà religiosa, permettendo a pazienti e familiari di praticare il proprio culto in un clima di reciproco rispetto. Dalla mappatura delle strutture sanitarie condotta dalla direzione generale welfare – polo ospedaliero di Regione Lombardia, che ha coinvolto 78 strutture di ricovero e cura pubbliche, è emerso un dato interessante: vi è una limitata consapevolezza dell’importanza e della funzione degli spazi del silenzio. Questi luoghi potrebbero essere utilizzati non solo dai pazienti, ma anche dai familiari e dagli operatori sanitari come spazi di raccoglimento e riflessione.
Le esigenze del terriotorio
Un altro tema rilevante, trattato durante l’incontro, è stato quello della normativa regionale sulle attrezzature religiose e i luoghi di culto, con un approfondimento sul Piano delle attrezzature religiose, lo strumento che individua le aree destinate a ospitare edifici e spazi per il culto. Ci si è confrontati sull'importanza dell’impatto sociale che possono avere queste aree sul territorio. “I luoghi di culto - ha concluso Cattaneo - sono connessi anche ad esigenze di natura sociale, per esempio gli oratori, non sono solo gestiti da cattolici, ma vi sono luoghi di aggregazione culturale anche gestiti da altre religioni”. La consulta ha sottolineato la necessità di garantire un equilibrio tra le esigenze delle comunità religiose e quelle del territorio, dettate anche dalle normative comunali, assicurando che ogni intervento sia conforme alle norme vigenti e rispetti il contesto locale.