22-10-2020 ore 19:46 | Cronaca - Dalla provincia
di Giovanni Colombi

Ust, conferenza sull'ordinanza regionale. La didattica a distanza e le classi in quarantena

Si è svolta oggi pomeriggio una nuova conferenza di servizio urgente con i Dirigenti scolastici della provincia di Cremona per il coordinamento di azioni relativamente alle previsioni di cui all'ultima Ordinanza di Regione Lombardia. Il confronto ha fatto seguito al Tavolo di lavoro regionale permanente convocato nella mattinata dal Direttore generale dell’Usr a cui ha preso parte il dirigente Ust, Fabio Molinari. Come disposto dalle nuove direttive regionali, l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi all’infanzia continuerà a svolgersi in presenza mentre, per quel che riguarda le scuole secondarie di II grado, da lunedì 26 ottobre, è previsto il ricorso alla didattica a distanza (Dad), salvo per le attività laboratoriali.

 

Possibili criticità con la didattica a distanza

Come spiegato da Molinari, “il direttore Celada ci ha comunicato che manderà alla Regione una richiesta di chiarimenti rispetto all’attuazione dell’Ordinanza regionale. Personalmente ho segnalato alcune possibili criticità che il ricorso esclusivo alla Dad potrebbe causare alla nostre scuole qualora non pervengano indicazioni più chiare ed articolate. Leggo inoltre da fonti giornalistiche che Regione Lombardia si è riservata ancora del tempo per una riflessione sull’Ordinanza emanata, ragion per cui riconvocherò i Dirigenti nella giornata di lunedì quando sicuramente la situazione avrà trovato una sua definizione in un senso o in un altro».

 

Scuole superiori, il 5% delle classi in isolamento

“Dai dati forniti dall’Ats Val Padana – conclude il dirigente Ust - attualmente risulta che, su un totale di 648 classi superiori, quelle poste in isolamento sono 33, pari al 5%. Fra le perplessità sollevate di concerto con i dirigenti c’è anche la necessità dei ragazzi diversamente abili di mantenere saldo il legame con i propri docenti di sostegno e c’è da capire se l’educazione fisica sia da considerare un laboratorio pratico o meno. A questo si aggiunge anche il tema del personale Covid assunto di recente che, se le scuole venissero chiuse, dovrebbe essere diversamente utilizzato. Tengo inoltre a sottolineare che le nostre scuole sono in grado di effettuare la Dada ma saranno necessarie ulteriori misure di rafforzamento della Rete per raggiungere tutti e la sicurezza che ogni utente abbia i dispositivi necessari per la connessione. Per questo l’adeguamento ad una eventuale didattica a distanza dovrà necessariamente prevedere uno spazio di tempo adatto”.

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