21-11-2024 ore 19:53 | Cronaca
di redazione

Blocco mezzi inquinanti, la posizione di Fiab

Martedì scorso a Crema sono scattate le limitazioni di Regione Lombardia a seguito di oltre due giorni di Pm10 al di sopra della soglia prevista dalla legge. Come spiega il presidente di Fiab Cremasco, Davide Severgnini , “a questo proposito è necessario sottolineare che questi livelli di inquinamento nuocciono alla salute di tutti incrementando l’insorgenza di malattie respiratorie e causando morti premature, come affermano l’Oms e l’Istituto Superiore di Sanità. In questo contesto le istituzioni hanno il dovere di tutelare il diritto alla salute che evidentemente viene prima di eventuali disagi arrecati alla mobilità. La normativa inoltre non riguarda unicamente i trasporti ma prevede anche limitazioni al riscaldamento civile e al settore agricolo/zootecnico”.

La posizione di Fiab

“Come Fiab Cremasco abbiamo sollecitato insistentemente il Comune di Crema affinché aderisse volontariamente al provvedimento non certo per fanatismo ideologico ma perché al momento è uno dei pochi strumenti concreti e di immediata attuazione che, se applicato diffusamente dai cittadini, può contribuire alla riduzione delle emissioni come riconosciuto dalla stessa Agenzia Regionale di Protezione dell’Ambiente. Riteniamo dunque pretestuose le critiche di alcuni consiglieri comunali di minoranza che recentemente hanno criticato l’adesione del comune sostenendo che la città di Crema non avrebbe le caratteristiche adeguate per sostenere le limitazioni previste da Regione Lombardia. A questo proposito è necessario prendere coscienza di come l’emergenza inquinamento sia tale da non consentirci l’attesa di interventi strutturali che richiedono anni di pianificazione con grandi investimenti di soldi e che difficilmente potrebbero avere un effetto sulla salute di quegli stessi cittadini, soprattutto i più piccoli, che già oggi escono sulle strade. Chi polemizza su provvedimenti immediati, paventando interventi sistemici, si rivolga direttamente a chi subisce già oggi compromissioni dell’apparato respiratorio come infiammazione e crisi di asma, o danni al sistema cardiocircolatorio”.

 

Problema ad oggi pericolosamente sottovalutato

“Per questo – conclude Severgnini - il dispositivo regionale esorta tutti i comuni ad aderire volontariamente al dispositivo così da evitare le cosiddette “macchie di leopardo” che vanificherebbero l’efficacia delle misure già applicate da altri territori come Cremona, Lodi e Treviglio. Dunque, anziché lamentarci degli inevitabili disagi, riteniamo sarebbe più utile collaborare per contrastare un problema che mette a rischio la salute della nostra comunità colpendo soprattutto le fasce più deboli che, non potendo permettersi la sanità privata, devono fare i conti con le liste di attesa del servizio sanitario nazionale. Ci auguriamo che questo provvedimento possa far crescere la consapevolezza della nostra comunità riguardo ad un problema ad oggi pericolosamente sottovalutato. Come associazione siamo a disposizione per supportare eventuali iniziative che il Comune volesse introdurre per sensibilizzare i cittadini sul problema dell’inquinamento in generale al fine di diffondere buone pratiche a tutela della salute di tutti e dell’ambiente”.

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