21-04-2025 ore 20:35 | Cronaca - Crema
di don Emilio Lingiardi

La Chiesa ha riscoperto la fedeltà evangelica nel nome e nello stile di vita di papa Francesco

All'inizio del Concilio (11 ottobre 1962) parecchi interventi dei Padri presenti mostravano il desiderio di una Chiesa dei poveri e di una Chiesa povera. In questa luce, soprattutto l'episcopato sudamericano, si è impegnato al favore degli ultimi della Terra perchè avessero la loro dignità di lavoro, di casa, di rapporti. Anche il cardinale Bertoglio si era formato in questa luce tantochè mentre durante il conclave del 2013 si intravedeva la sua elezione, il cardinale Hummes del Brasile gli ha suggerito: “se ti eleggono Papa, non dimenticarti dei poveri”. Mi confidò lo stesso Papa che questo avvertimento gli ha suggerito anzitutto il nome da prendere con il papato, “Francesco”, e di adottare uno stile di vita sobria nella casa, nell'abitazione e per tutta la Chiesa iniziando dai suoi collaboratori.

 

La cura dei poveri

Questa attenzione ai poveri ha sempre colpito tutti così da testimoniare l'attenzione dello stesso Gesù verso gli ultimi della terra che ha sempre sostenuto con affetto e rispetto. Si può definire questo pontificato in tanti modi; credo che l'attenzione ai poveri sia la chiave di volta per capire il messaggio che Francesco ci lascia, come interprete del Vangelo: “i poveri li avrete sempre con voi”. Il ricordo commosso del Papa non si deve fermare alle emozioni ma deve continuare nei nostri gesti di simpatia e aiuto verso coloro che dovremmo sempre riconoscere ed aiutare in stile di fraternità secondo la sua Enciclica “Fratelli tutti”. A conferma di queste osservazioni mi piace rendere pubblica una lettera personale che lo stesso Papa mi ha indirizzato.