21-03-2019 ore 11:00 | Cronaca - Crema
di Riccardo Cremonesi

Crema. Autobus dirottato, il messaggio di vicinanza del vescovo Gianotti alla scuola

Dopo l'agghiacciante vicenda di ieri del sequestro dell'autobus pieno di scolari cremaschi, che ha scosso l'intera comunità cremasca, il vescovo Daniele Gianotti ha inviato una lettera aperta alla dirigente della scuola media Vailati, la professoressa Maria Cristina Rabbaglio, in segno di vicinanza. “Vorrei manifestare a lei, a tutti gli studenti della scuola Vailati coinvolti nel gesto folle e delinquenziale accaduto ieri mattina tra Crema e San Donato Milanese, alle loro famiglie, e tutti gli altri studenti, docenti e al personale della scuola la vicinanza e la partecipazione di tutta la Diocesi e mia al trauma che vi ha colpiti".

Il plauso alle Forze dell'ordine
"Ringrazio Dio perché questa drammatica vicenda si è conclusa senza vittime né feriti gravi; e ringrazio anche per l’intraprendenza degli studenti e dei docenti, oltre che per la tempestività dell’intervento delle Forze dell’Ordine, che ha circoscritto il pericolo e ne ha limitato le conseguenze. Non posso che auspicare che i particolari di quest’azione di inqualificabile violenza nei confronti di ragazzi e ragazze che vivevano pacificamente il quotidiano impegno scolastico siano presto chiariti, e che chi ne è stato colpevole ne risponda pienamente davanti alla legge”.

Crescente clima di ostilità e incomprensione
“Il 7 marzo scorso avevo avuto il grande piacere di visitare la scuola e di partecipare all’iniziativa Luoghi e suoni delle religioni, organizzata da alcuni docenti e con il coinvolgimento di tutti gli studenti; ho avuto l’opportunità di incontrare studenti delle classi della secondaria di primo grado, forse anche alcuni di quelli coinvolti nell’attentato di ieri mattina. Purtroppo, l’impegno che gli studenti, con la guida di docenti preparati e motivati, hanno messo in atto per crescere nella conoscenza reciproca della diversità culturale e religiosa, con la quale siamo inevitabilmente confrontati, deve scontrarsi con un crescente clima di ostilità e incomprensione, che avvelenano il clima sociale e culturale del nostro paese, e che gesti come questo di oggi alimentano insensatamente”.


La pacifica convivenza
“Sono sicuro che il dramma di ieri – conclude il vescovo - non farà diminuire ma rafforzerà l’impegno che la vostra scuola mette in atto per far crescere generazioni di uomini e donne sempre più animati da sentimenti nuovi: capaci di prendere sul serio la complessità del mondo in cui viviamo, e di affrontarla con l’impegno della conoscenza, della volontà di pacifica convivenza, della comprensione reciproca. Non si tratta di un impegno semplice, e non può essere certo risolto a colpi di facili slogan: sono sicuro che la vostra scuola li saprà affrontare, per quanto le compete, con dedizione e serietà. Le chiedo la cortesia di trasmettere i miei sentimenti di partecipazione e simpatia a tutti gli studenti coinvolti in questa vicenda e alle loro famiglie; e con essi il mio augurio perché anche da questa vicenda drammatica la vostra scuola possa trarre motivazioni di rinnovato vigore nel suo compito educativo”.

1400